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Messina che “presta” l’acqua a Taormina, Cardile, ADOC “Adesso ci servirebbe in città”

- 02/08/2024

Diciotto litri al secondo di acqua, che secondo l’Amministrazione comunale, e secondo quanto si legge su Repubblica Palermo in un articolo a firma Fabrizio Bertè, “volerebbe” da Messina a Taormina. Anzi, da Messina questi 18 litri neanche ci passerebbero, in quanto intercettati direttamente dalla condotta di Fiumefreddo con un misterioso bypass (perché solo in pochissimi l’hanno visto) a Furci per essere trasferita direttamente nei rubinetti della Perla dello Jonio, tramite un accordo siglato tra AMAM, Siciliacque ed il Sindaco di Taormina.

Il condizionale sui 18 litri è assolutamente d’obbligo. Da tempo si chiede, infatti, di conoscere l’effettiva quantità di acqua inviata, sapere quanta è stata “restituita” da Siciliacque, con un’Alcantara sempre più in “riserva”, e se esiste all’Amam un’utenza intestata al Comune di Taormina. Di scritto non c’è nulla, a tutt’oggi, e se l’utenza non è telemetrizzata, ovvero computerizzata con registrazioni in tempo reale, sarà molto difficile avere contezza certa di quanta Messina ne perde, di quanto ne prende Taormina e di quanta Siciliacque ne rimanda alla città di Federico Basile. Insomma un “esempio di gestione poco trasparente”, come lo definì la senatrice messinese di Italia Viva Dafne Musolino, che per prima sollevò la questione e pose domande a cui nessuno rispose, ma che oggi diventa, in piena crisi idrica ed a rubinetti cittadini sempre più asciutti, un possibile “casus belli” sul quale si sono schierati anche i consiglieri comunali del PD, anche in riscatto del voto “impensabile” sul PUMS a favore dell’amministrazione.

A chiedere chiarezza e soprattutto che questi 18 litri secondo rimangano a Messina, c’è anche l’ADOC, associazione dei consumatori, con il suo Presidente Claudio Cardile, già presidente del Consiglio Comunale di Messina, che dichiara a Repubblica “Non siamo in grado di dire che il bypass di Taormina sia la causa della crisi, ma 18 litri al secondo di acqua ora servirebbero in città”. Dello stesso pensiero Renato Coletta, consigliere della Quarta Municipalità, il centro di Messina, “Le perdite d’acqua nella rete idrica messinese abbondano. E’ colpa della siccità?“.