“Una giornata di ordinaria follia il 30 luglio 2024 del resto come tanti altri giorni trascorsi in fila, incolonnati lungo l’arteria autostradale che va da Messina Centro al maledetto svincolo di Ponte Gallo“. Lo scrive Mario Biancuzzo UDC, responsabile Enti Locali Sesta Municipalità del Comune di Messina, volto noto nella storica battaglia per la rimozione del pedaggio autostradale di Villafranca.
“Ore 14:25 circa – continua Biancuzzo – migliaia di mezzi in transito praticamente fermi in una carreggiata a malapena a due corsie quando sono libere da lavori in corso presenti da tempo immemorabile. E dire che oggi sono tante le autorità locali e i politici delle migliori occasioni che sfoggiavano sorrisi ed interviste autoproclamandosi bravi, anzi bravissimi, mentre inauguravano pochi metri di svincolo. Tutti gonfi e tronfi di spocchia davanti alle telecamere e ai microfoni di una stampa poco critica. Che dire se non partecipare lo sdegno mio e di chi, intrappolato con 40 gradi di temperatura, pregava o imprecava che non ci fossero pure degli incidenti ad aggravare, come accade spesso, il funesto transito. Al solito, in questa specie di autostrada, in pratica una mulattiera, i cittadini ancora oggi come in tanti altri giorni passati, presenti e futuri, patiscono l’onta di essere beffeggiati dalla politica di turno che si vanta impropriamente di successi e brillanti iniziative, che altrove fanno parte del normale routine del buon governo della comunità ma che qui sono opere realizzate a distanza di decenni. Meditate. Come si può spiegare ai cittadini che la normalità è subire sistematicamente il percorrere tre chilometri ogni giorno, in almeno due ore se va bene, in direzione Messina, se non si aggiungono incidenti letali? Come giustifica la politica dei pagliacci e delle dame di compagnia che a Messina, città metropolitana sulla carta, manca da settimane l’acqua nei rubinetti, che ci si lava, per chi può, acquistando acqua minerale o solo grazie all’autoclave? Dove sono i servizi essenziali per la nostra comunità? Quanti disagi, emergenze e criticità, tavoli e tavoli tecnici con sedie sempre occupate in riunione, commissioni una dopo l’altra … che fatica amministrare…. Come può commentare il cittadino la propria esistenza anzi sopravvivenza, quando assiste a passerelle e tagli di nastri e nastrini da parte di soggetti che dovrebbero governarci, guidarci al meglio, ma che pensano solo a scattare selfie a beneficio della propria immagine per la rielezione?“.
“La politica sia seria e al servizio del cittadino – scrive ancora Biancuzzo – da nord a sud della città di Messina, intervenga a rimuovere la vergogna delle vergogne, quell’illecito ed assurdo pedaggio a Ponte Gallo che schiavizza una porzione della città, quel pedaggio farlocco e truffaldino che incamera da 52 anni fior di soldi in barba alla normativa vigente, che già da anni ha eliminato gli svincoli dal resto della nostra città, ed in Italia; quel pedaggio che una tassa maledetta imposta in modo discriminante e che imprigiona i cittadini residenti nelle prime e seconde case ormai deprezzate. Quel pedaggio che ha impoverito l’estrema zona nord di Messina per il forte calo demografico e le migrazione di tante famiglie stanche dell’andazzo in città. Quel pedaggio interrompe la continuità territoriale di Messina, che ha una segnaletica falsa e ingannevole riportando nelle ricevute rilasciate la dicitura di un altro comune distinto e distante. Quel pedaggio che rimpingua le casse del CAS con una voce di un bilancio che non si trova pubblicato con l’introito ricavato e la destinazione di quanto estorto in 52 anni. Eppure c’è la legge sulla trasparenza. Eppure…. Che città è Messina: metropolitana, internazionale o intergalattica? Tanto quel che accade qui nemmeno in altri pianeti si vede. Che bella città dove i servizi sono carenti e i politici si autodefiniscono magnifici, loro sì, non come cittadini messinesi, poveri disgraziati, purtroppo! Vergogna, vergogna, vergogna, ma tanto dimostrate di non avere scrupoli e nessun pudore e i messinesi sulla propria pelle lo sanno e sapranno scegliere” conclude Biancuzzo.