C’era bisogno di “controanalisi” per appurare quel che ad occhio nudo già è evidente a Contemplazione, sulla litoranea nord id Messina? Lasciamo la risposta a chi legge. La notizia dell’ordinanza, dopo le analisi con enterococchi ed escherichia coli, arriva senza i clamori a cui siamo abituati con i comunicati stampa pomposi ed autocelebranti del Comune di Messina. L’ordinanza è silente da un punto di vista della stampa e leggere si può sul posto nel quale è stato previsto il divieto e su giornali “bene informati”. L’atto dovuto, che doveva scattare ieri nell’immediatezza, ha dovuto attendere la fine della giornata di festività domenicale per essere approntata. Oggi decreta lo stop per una porzione di mare importante della riviera nord, dalla fontana di Paradiso e fino alla chiesa di Grotte, che attenderà a soluzione di un problema del quale è afflitta gran parte dell’area con scarichi che spesso si contaminano con acque fognarie dato che quelle di acque reflue e quelle delle acque “nere” sono probabilmente contigue come la storia idraulica di Messina insegna. Si doveva agire prima? Quando il Ministero ti avverte ufficialmente e te lo scrive anche in rosso, e quando, come nella foto, c’è anche ci fa il bagno a ridosso del rivolo di acqua non identificata, direi che è il caso di non perdere tempo in “controdeduzioni” e “controanalisi”.
