“Lo avevo riportato anche nel comunicato stampa del 6 luglio scorso, una semplice ma efficace derivazione con attacco per autobotte, che finalmente consentirà anche ai palazzi con serbatoi privati di essere approvvigionati con una derivazione realizzata all’ingresso della condotta condominiale”. Lo scrive in una nota stampa il consigliere della IV Circoscrizione del Comune di Messina Renato Coletta, noto per il suo impegno in ogni crisi idrica che la città di Messina ha affrontato, a cominciare da quella con il sindaco Accorinti.
Il problema del rifornimento dei serbatoi dei piani alti è uno dei problemi che l’amminisrazione comunale e l’AMAM stanno affrontando in questi giorni e con cui dovranno fare sempre di più i conti con l’aggravarsi della siccità e della penuria di acqua. Secondo Coletta basterebbe “Una modifica relativamente semplice ma necessaria per rifornire finalmente con le autobotti, i serbatoi privati presenti in molti palazzi che da alcune settimane non ricevono acqua ai piani alti, a causa delle basse pressioni e della insufficiente durata di erogazione“. Coletta, inoltre, ricorda che “Questa problematica era ben nota al Coc ed all’amministrazione, in quanto si era già manifestata durante i cinque “efficientamenti” iniziati il 17 novembre 2023, ma non erano corsi ai rimedi. Oggi, costretti dal protrarsi della crisi idrica e dalle richieste di anti cittadini esasperati, stanno adottando questa modifica che allevierà i disagi di tanti cittadini“.
Coletta poi aggiunge una stoccata all’indifferenza dell’amministrazione comunale nei confronti di qualsiasi mano d’aiuto tesa “In questa situazione drammatica, dispiace constatare come l’amministrazione comunale non accetti la collaborazione sia dell’Osservatorio del PD che si è fatto avanti con proposte concrete, che di tanti consiglieri circoscrizionali impegnati da giugno a prestare assistenza alla popolazione. Risorse che purtroppo, per evidenti preclusione politiche, non vengono valorizzate persino in un momento come questo. È un preciso dovere dell’opposizione suggerire soluzioni e porle all’attenzione di chi governa. È dovere dell’amministrazione farle proprie se non riesce a trovarne di migliori. Dando per scontato che l’interesse della citta prevalga su ogni altro…ma è davvero così?“.
Ma la soluzione alla crisi non è per nulla dietro l’angolo e non basterà di certo immettere nelle tubature acqua destinata all’irrigazione. Acqua il cui uso va disciplinato e sul quale va informata la popolazione, in base alla natura del tipo di acqua che distribuita su una rete idrica, che perde, costringerà dopo che la crisi sarà passata, probabilmente, ad una sanificazione obbligatoria. Forse è il momento di riflettere su un possibile razionamento dell’acqua? Almeno al fine di garantire il riempimento completo dei serbatoi comunali e di quelli condominiali? Ciò garantirebbe una pressione adeguata per i piani alti e per i quartieri che a causa dell’altitudine soffrono con un tenue filo d’acqua del quale c’è ben poco di cui possa farsene. Ma il razionamento è una decisione impopolare e di colpi al consenso questa amministrazione se n’è autoinflitti davvero tanti.
Condividi: