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Luglio

VIDEO – SANITA’ – Decreto Legge sulle LISTE DI ATTESA , Musolino “Non risolve il problema, espressione di vecchio statalismo in netta contraddizione con l’autonomia differenziata. Plauso ai sanitari ed al loro impegno a mani nude”

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“La sostanza del decreto legge sulle liste d’attesa è che di fatto nel concreto non risolve il problema” lo ha detto la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino nel suo intervento al Senato nella discussione sulla conversione in legge del decreto legge 73/2024 per la mitigazione dei temi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie.

CUP UNICO, RUAS.. A CHE SERVE?

Quando il sistema vuol perpetrare sé stesso e c’è un problema che non si sa come risolvere, crea una commissione. Questo è quanto accade con questo decreto legge che viene firmato alla vigilia delle elezioni Europee solo per dare il senso che il Governo si stava interessando del problema sanità. Questo decreto ‘elettorale’ viene discusso oggi, a luglio, svuotato di quel poì di sostanza che poteva avere divenendo uno strumento che non risolve a che è espressione pura di quel vecchio statalismo accentratore che crea un Cup unico, una piattaforma nazionale, che istituisce addirittura un RUAS, un responsabile unico dell’assistenza regionale”.

“La sostanza del decreto legge sulle liste d’attesa è che di fatto nel concreto non risolve il problema”

NON E’ QUESTIONE DI “CATTIVA VOLONTA'” DEL PERSONALE SANITARIO, A LORO VA FATTO UN PLAUSO!

Ma davvero pensiamo che il problema dei tempi medi delle liste di attesa risieda nella cattiva volontà delle strutture sanitarie, del personale, che non vogliono erogare le prestazioni? Io, invece, e proprio in questa sede desidero tributare un ringraziamento formale e pubblico a tutto il personale sanitario, assistenziale ed amministrativo che ogni giorno fronteggiano un’emergenza a viso aperto e senza strumenti! Dirigenti, personale, che ogni giorno sempre di più viene fatto oggetto di attacchi, vengono aggrediti da pazienti che sono snervati e stanchi, che si vedono rimandare accertamenti importanti ma non certo perché i medici non li vogliono erogare. E’ un problema che riguarda la gestione dei turni dei servizi, il monte orario, la turnazione fra i dipendenti e anche la strumentazione a loro disposizione. Abbiamo un bel che dire che adesso facciamo le visite mediche anche nei weekend e anche la sera, ma quando la tac è solo una, quando la tac si è guastata, quando ce n’è solo una per tutto un intero distretto provinciale, ma quanto pensate che possa risolvere il semplice stabilire che si facciano le visite anche la sera o si fanno anche il weekend e soprattutto, si è pensato al fatto che il personale che deve assistere i pazienti, che deve eseguire la visita, quanto dovrebbe lavorare oltre i turni consentiti, quanto straordinario sarà necessario?

Ignoriamo anche il fatto che il personale che presta servizio è vincolato all’orario e che se si trattiene oltre quello consentito è presta assistenza è passibile anche del richiamo disciplinare e che se mentre presta l’assistenza oltre gli orari consentiti, se incorre in un problema con quel paziente non avrà neanche la copertura assicurativa perché stava lavorando al di fuori dell’orario consentito? Oggi vogliamo continuare a raccontare questa favoletta che siccome abbiamo il CUP unico adesso il problema delle liste d’attesa è risolto?

EFFICIENZA E RISORSE. NON SERVE MAGGIORE ACCENTRAMENTO CHE HA IL SAPORE DI VECCHIO STATALISMO

Certo, l’efficienza è sicuramente un obiettivo da perseguire, come quello dell’armonizzazione delle risorse al fine di renderle più efficienti, quello di lavorare insieme e fare dialogare le strutture pubbliche con quelle private convenzionate. Certamente è una buona intuizione peraltro già attivata , ma c’è un tema sul quale non posso tacere ed è quello dell’evidente contraddizione di questo decreto legge con l’autonomia differenziata .Ma davvero questo Governo continua a voler dire di volere fare l’autonomia differenziata, di essere pronta a portare avanti questo disegno di legge e di attendere soltanto la quantificazione dei LEP e poi crea un meccanismo che crea un organismo nazionale, obbligando le Regioni a nominare il responsabile unico dell’assistenza sanitaria regionale, arrogando a sé poteri sostitutivi di controllo sulla spesa e sull’esercizio dei servizi? Mi chiedo se questa è l’autonomia differenziata. Credo, invece, che questa sia la visione aggiornata al 2024 dello statalismo puro, del centralismo che connota l’azione di questo governo.

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