Il Consorzio Autostrade Siciliane è ormai sempre più caratterizzato da pesanti inadeguatezze che stanno creando difficoltà ai lavoratori e conseguenze al servizio e all’utenza, lo dichiarano in una nota il Segretario Generale Regionale della Uiltrasporti Sicilia Katia Di Cristina, il Segretario Generale della Uiltrasporti di Messina Di Mento insieme al Segretario Provinciale del Settore Angelo Passari unitamente alle RSA del Consorzio.
Uno dei settori maggiormente problematici, scrivono i sindacalisti è quello dell’esazione che tra i più strategici dell’Ente. La situazione è molto allarmante. Infatti, come si evince dalle delibere pubblicate riguardanti il piano triennale del personale, nell’anno 2023 ben 18 unità lavorative del settore esenzione sono andate in pensione, mentre nel corso del 2024 altre 22 unità andranno in quiescenza. Questi dati stanno mettendo letteralmente in ginocchio l’intero servizio in quanto verranno a mancare ben 800 turni lavorativi al mese che coniugati con una pianta organica ormai allo stremo delle forze vi è il concreto rischio della paralisi assoluta.
A subire le conseguenze di questa cronica carenza di personale è tutto l’esiguo personale restante e, in particolare, i 105 lavoratori a contratto a tempo parziale ciclico al 25%. In tal senso, la Uiltrasporti chiede per questi lavoratori l’immediata e non più procrastinabile estensione contrattuale al 50% e, in seguito, vista l’oggettiva necessità certificata dalla pianta organica, il riconoscimento del full-time.
Allo stato, i 105 lavoratori in questione svolgono la loro attività con contratti trimestrali che, stranamente, sono spalmati su 6 mesi. Pertanto, la regolarizzazione e la successiva stabilizzazione con contratto full-time, porteranno certamente enormi vantaggi al settore dell’esazione e, quindi, a tutto il Cas poiché, proprio in questi giorni di fuoco, in tutti i caselli, da Tremestieri a Catania e Buonfornello, regna un grave stato di caos e di totale confusione dell’organizzazione del lavoro.
Emerge, continua la Uiltrasporti, in maniera macroscopica la difficoltà a coprire le turnazioni poiché quando ciò avviene si evidenzia uno stato di assoluta improvvisazione e precarietà legate alla buona sorte e alla speranza che non accada nulla di grave.
Un esempio concreto: la barriera di Messina Nord che l’estate scorsa vedeva la presenza di due unità lavorativa, oggi vede la presenza di un solo lavoratore che deve occuparsi di coprire le sostituzioni, controllare le entrate, gestire le porte automatiche e, come se non bastasse, deve gestire la collera degli utenti soprattutto quando restano “ingabbiati” nelle piste automatiche e telepass. Inoltre, un altro problema decisamente serio è rappresentato dalla condizione igienico-sanitaria delle cabine presso i caselli in quanto sono infestate da topi e scarafaggi.
Alla luce delle enormi problematiche evidenziate, la scrivente Organizzazione Sindacale proclama lo stato di agitazione di tutto il personale incentrato innanzi tutto sulla cronica carenza di personale in tutti i settori, sull’adeguamento orario del personale part-time dei 105 lavoratori come da regolamento organico vigente del CAS, la definizione della parte economica dell’accordo di 2^ livello anno 2023, l’apertura della trattativa di 2^livello per l’anno 2024, discussione della pianta organica con relativa riqualificazione del personale, rettifica del contratto delle ore di lavoro dei 105 dipendenti part-time, sospensione da parte del Consorzio delle assunzioni a seguito di concorso bandito, chiusura improvvisa dei Punti Blu nei mesi estivi, con conseguenti disagi per l’utenza, ed infine ma non per ultimo, sulla situazione critica di alcuni servizi essenziali quali Centro Radio e Sicurezza al Traffico, con personale insufficiente per coprire anche la turnazione base.
Le richieste di cui sopra concludono i sindacalisti della Uiltrasporti Di Cristina, Di Mento e Passari, non sono più rinviabili, per il rilancio del CAS, che passano dalla sicurezza dei lavoratori, all’assistenza all’utenza che attraversa le autostrade Siciliane pagando un pedaggio oneroso in cambio di cantieri infiniti, restringimenti, incidenti e disservizi.
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