Quarta, ennesima e ultima seduta della Commissione comunale sulla viabilità presieduta dal consigliere deluchiano Papa. Altra seduta senza risposte e con evidenti mani legate, stante la diserzione sistematica dell’Ammiistrazione Basile. Pavida, quindi, commissione, e Libero Gioveni, unica voce in un silente deserto di consiglieri comunali. “Si inviino gli streaming delle quattro commissioni alla Procura della Repubblica” ha chiesto Gioveni, “perché quanto ascoltato è gravissimo”. E in effetti una denuncia alla Guardia di Finanza c’è e l’ha sporta Lillo D’Amico, segretario della Fit Cisl, in merito alle tariffe di prestazione oraria che per ATM supererebbero i 40 euro mentre in Messina Servizi non vanno oltre i 30.
LE CAUSE DI LAVORO “CHE ATM CONTINUA A PERDERE”
Ancora altro è emerso nella quarta e ultima seduta di Commissione viabilità. Una su tutte è emersa la questione legata alle tante cause di lavoro che ATM ha perso e continua a perdere in favore dei lavoratori licenziati o pre-pensionati. La lista delle sentenze del tribunale del Lavoro di Messina contro ATM le ha consegnate Mariano Massaro di Orsa alla presidenza della Commissione. Un dato su tutti ha sottolineato Massaro che “se Campagna afferma che l’orientamento della giurisprudenza sarebbe cambiato, io so che la Legge è Legge e che non c’è alcun orientamento che possa essere cambiato. Le cause perse valgono migliaia di euro per ogni dipendente in termini di risarcimento. Le ultime risalgono al 19 e 28 giugno” un probabile danno erariale.
IL CASO DEI CINQUE APPRENDISTI: IL GIUDICE “APPRENDISTATO ILLEGGITTIMO”
Tra tutte Massaro ha segnalato anche la causa di lavoro vinta da uno dei cinque apprendisti licenziati in tronco senza motivazione, questione della quale abbiamo trattato. In particolare nelle motivazioni della sentenza che dà ragione al ricorrente ex apprendista ATM, sottolinea che “il licenziamento è illegittimo e che il rapporto di apprendistato è nullo in quanto assimilabile a rapporto di lavoro a tempo indeterminato”. Un fatto eclatante che porterà con sé anche i ricorsi degli altri quattro licenziati e che, per uno solo dei ricorsi vinti in danno di Atm, è già costato oltre diecimila euro. Ma le cause di lavoro in corso contro ATM sono tantissime ed il rischio di un consistente danno erariale è tangibile. Un danno a cui dovrebbe mettere un freno, anzi uno stop, l’amministrazione comunale, assente ad ogni commissione.
Allarmato per le condanne di Atm il consigliere Carbone: “Le condanne dimostrano che il giudice ha deciso in sfavore dell’azienda in quanto non è stato applicato l’articolo 34 del CCNL, essendo assente il contraddittorio in quanto non disposto da Atm“.
“Vorremmo capire a quanto ammontano i risarcimenti dovuti da Atm” ha detto Gioveni. “Qui di parla di sperpero di denaro pubblico, roba di competenza della Corte dei Conti” ha continuato. “Atm dove li prenderà questi soldi per risarcire questi lavoratori quando queste condanne passeranno in giudicato”. A Gioveni ha risposto il presidente di ATM Campagna “Abbiamo avuto 32 giudizi per collocamento in quiescenza del lavoratore di cui 14 sono stati chiusi in favore di ATM. Otto sono stati chiusi con accordo transattivo. Due definiti con conciliazione in sede giudiziale”.
In merito alla questione apprendisti Campagna ha ricordato che la sentenza è stata appellata e che un’altra ha visto soccombente un altro dipendente.
CAMPAGNA “ACCUSATORE E GIUDICE”
Quello delle cause di lavoro è, però, l’apice, la sommità di un iceberg che, secondo i sindacati presenti, è molto profondo e ha come base il modo di gestire del presidente di Atm Pippo Campagna. “Una gestione che si concretizza spesso con l’ergersi accusatore e giudice, senza passare per le dovute garanzie sindacali. Così si procede a contestare, ad esempio, il sinistro ad un conducente e senza appello si passa dalla lettera di messa in mora alla ‘condanna’ al pagamento dei danni. Un iter che poi si concretizza in cause che sistematicamente ATM perde” ha ricordato Massaro.
LE PREMIALITA’
Impensierisce i sindacati, e dovrebbe impensierire anche i consiglieri comunali, il sistema delle premialità in azienda ATM, che secondo tutte le sigle presenti (assenti solo Cgil e UGL) avverrebbe senza passare per la contrattazione di secondo livello, quindi senza le sigle. Accade così che una contrattazione per aumento di spettanze per un dipendente per il tramite dei sindacati, anche di soli 50 euro, “necessitano mesi se non anni perché vada in porto”, mentre si assisterebbe a premialità anche di 800 euro mensili avvenute in modo autonomo e diretto e “senza specifiche spiegazioni nel merito” dicono i sindacati.
Alessandro Russo, facente funzione in commissione del capogruppo PD, Felice Calabrò che era assente, ha ribadito la necessità di approfondimento sui bonus erogati ai lavoratori.