Messina è senza bilancio consuntivo del 2023. Questo è un dato innegabile e senza possibilità di smentita. Notizia passata sotto traccia a Messina: nessun articolo di stampa con il dovuto rilievo, nessuna nota da parte del Comune di Messina, nessuna da parte dell’opposizione. Neanche dal Sindaco di Messina, quel “guardiano dei conti” lasciato in eredità alla città dal Sindaco di Taromina oggi, nel 2022 dimissionario per correre verso lo scranno di Presidente della Regione per poi arrivare secondo e “confondersi” tra Monza e le Europee.
Amarcord: 2019, De Luca arriva secondo in Italia nella presentazione dei bilanci, ma voleva essere primo
Ricordiamo che nel 2019 Cateno De Luca, sindaco allora di Messina, si lagnò con la propria giunta di essere arrivato secondo nella presentazione del bilancio consuntivo, regolarmente presentato entro i termini. L’oggi Sindaco di Taormina, avrebbe voluto arrivare primo, ma il Sindaco di Bologna lo batté per pochi minuti. Fu un’onta per De Luca che voleva dare un segnale di primato proprio nella gestione dei conti. Eppure oggi… proprio il suo “delfino” indicato e fatto eleggere a Messina, proprio il “suo sindaco” viene commissariato.
Il video della senatrice Musolino
Senza bilancio consuntivo in una Città con un Piano di Riequilibrio sotto verifica
Inoltre la notizia è grossa per una città in attesa di sottoporsi all’esame periodico della tenuta contabile delle previsioni di un piano di riequilibrio che è a tutti gli effetti un’amministrazione controllata del Comune di Messina.
MUSOLINO, BASILE e il “guardiano dei conti bocciato alla prima”
Chi poteva sollevare la questione nel silenzio generale se non la senatrice di Italia Viva, messinese ed ex componente della ex Amministrazione De Luca? Dafne Musolino lo ha fatto in modo diretto e senza sconti con un video nel quale ha seraficamente dichiarato che “Il guardiano dei conti (Basile, ndr.) è stato bocciato alla prima verifica”.
Nel video la senatrice non fa altro che riportare una notizia: l’Assessorato Autonomie Locali e la Funzione Pubblica ha nominato un commissario ad acta per fare quello che Basile e la sua Giunta non hanno fatto, ovvero approvare nei tempi tassativi previsti il bilancio consuntivo del 2023. E si tratta del primo bilancio consuntivo nel primo anno di amministrazione Basile. Ecco perché la Musolino apre il suo video con la frase: Basile, “guardiano dei conti” del Sindaco di Taormina, è stato “bocciato alla prima verifica”. Insomma quanto di meno chi ha votato Basile poteva aspettarsi.
Messina “esempio di buon governo”?
La nomina di un commissario da parte della Regione al fine di approvare un bilancio che un amministrazione comunale non è riuscita ad approvare è e rimane una nota di demerito per l’amministrazione Basile. E il Sindaco di Messina, che ha provato a replicare al video della senatrice Musolino con un video, non può non saperlo. Un atto della Regione quello del commissariamento del bilancio consuntivo del Comune di Messina che ha poco a che fare con l’avverbio “ovviamente” utilizzato da Basile il quale dice che “Come ogni anno la Regione manda i suoi commissari nel 50% dei Comuni che non hanno adottato il rendiconto di gestione e OVVIAMENTE tra questi c’è anche Messina“. Ma in tutto ciò non c’è nulla di ovvio: la Regione invia i commissari ad acta nei Comuni non virtuosi, punto. Non può esserci giro di parole, annacquamento che tenga.
Ovviamente, e qui ci sta tutto, non ce lo saremmo di certo aspettati che anche a Messina dovesse arrivare un commissario ad acta per approvare un bilancio, non nella città che Sud chiama Nord ha definito “prolifica di voti perché ben gestita“. Perché è innegabile che un’amministrazione comunale che non riesce ad approvare entro i termini il proprio bilancio di gestione non può definirsi di certo “virtuosa”. Ancor meno se dopo la messa in mora dell’Assessorato Regionale il Sindaco Basile e la sua Giunta non hanno di certo mostrato di correre ai ripari e scongiurare quello che, invece, è accaduto oggi.
E alla fine arriva il Sindaco di Taormina
La mancata approvazione del bilancio consuntivo del 2023 da parte della Giunta Basile deve davvero aver fatto arrabbiare il “dominus” oggi Sindaco di Taormina, scatenando così la sua reazione che da scomposta, dopo il risultato elettorale, si è improvvisamente ricomposta con toni pacati ma determinati e che lo inducono ad annunciare un suo ritorno a Messina. Ma ciò dimostra per intero che l’amministrazione Basile tanto virtuosa non lo è, confermando a tutto tondo che quanto da noi scritto in merito a molte scelte di questa gestione della città, quanto dichiarato dalla senatrice Musolino, per poi non ricevere mai risposta, era corretto e che i segnali di scricchiolii ci sono tutti, soprattutto nei conti, a cominciare dai fondi.
Il confronto tra Basile e Musolino al quale il Sindaco non ha mai risposto
E proprio nel mese di maggio, dopo le dichiarazioni della senatrice Musolino sulla Zes e sulla costruzione dell’i-hub, nonché sui fondi del Fondo di sviluppo e coesione, perduti da Messina, il Sindaco aveva chiesto un confronto al quale la senatrice di Italia Viva aveva dato immediata adesione fornendo anche una data: il 6 giugno. Ma il Sindaco non ha mai risposto a questa volontà di confronto. Basile preferì continuare a consegnare la propria narrazione al quotidiano locale e senza contraddittorio alcuno, fino ad arrivare ad un evento autoreferenziale tenutosi al Palazzo della Cultura. Sempre senza confronto e dibattito alcuno.
Oggi Basile cerca di nuovo di annacquare la notizia che tale è senza possibilità di smentita, chiede di nuovo il confronto che, però, non è di certo necessario in quanto i giochi sono fatti: a Messina il bilancio che avrebbe dovuto approvare il “guardiano dei conti” del Sindaco di Taormina sarà invece approvato da un funzionario della Regione che siederà in un Consiglio Comunale “muto” al posto del Sindaco. Quindi c’è poco su cui confrontarsi. E quel Consiglio Comunale, nel quale nessuna opposizione si indigna, con grandissima probabilità lo approverà senza protestare. Anche perché se nessuna assunzione oggi è possibile confermare al Comune di Messina lo si deve proprio a quel Bilancio consuntivo “ovviamente dimenticato” da Basile. La speranza è che Messina non debba mai sentirsi dire che alla luce di una verifica della Corte dei Conti sul Bilancio di Riequilibrio che “ovviamente siamo in dissesto”.