Una famiglia colpita da quello che chi lavora con le sostanze pirotecniche sa che potrebbe sempre capitare. L’ esplosione avvenuta nella tarda mattinata di oggi a bordonaro nella ditta di fuochi pirotecnici della famiglia Arigò ha rischiato di portarsi via in un sol colpo ciò che rimane di una delle famiglie più importanti dell’Artigianato pirotecnico siciliano. La famiglia Arigò è quella che storicamente con la guida di Giacomo venuto a mancare circa due anni fa , ha rappresentato i fuochi d’artificio della festa della Vara e non solo. Appare come una strana coincidenza la tragica esplosione di oggi proprio in concomitanza con la notizia della rottura del comitato storico nei confronti del Comune. Una coincidenza appunto, tragica purtroppo.
l’esplosione è avvenuta stamattina mentre nel piccolo bunker della ditta Arigò, Giovanni stava preparando delle miscele per delle prove probabilmente in prossimità proprio dell’evento della Vara. Non si sa cosa sia andato storto tant’è che l’esplosione lo ha accolto di sorpresa, nonostante la sua grande esperienza, colpendolo in pieno nel mentre subito dopo il boato la madre e la sorella Cristina sono state anche loro ferite dall’esplosione.
Le condizioni di Giovanni sono subito apparse gravissime con ustioni di secondo grado su quasi il 100% del corpo e con ferite agli organi molli, e con grave difficoltà a respirare. I feriti sono stati prontamente soccorsi dal 118 a corso sulla stretta e ripida stradina che porta alla fabbrica di fuochi d’artificio Arigò.
Dopo l’esplosione al posto della struttura che ospitava la preparazione dei fuochi d’artificio è rimasto un cratere che visto dall’alto sembra l’effetto di un bombardamento aereo. Il boato ha colto di sorpresa tutti gli abitanti del circondario ed è stata avvertita in quasi tutta Messina sud e Messina centro. Non facile l’intervento dei vigili del fuoco stante appunto la condizione della stradina di accesso. Sul posto è stato necessario fare intervenire anche i mezzi del distaccamento di Villafranca.
in queste ore si ragiona sul trasferimento di Giovanni Arigò al reparto specializzato per grandi ustioni di Genova ma il trasporto viste le condizioni del ferito e tuttora in fase di vaglio da parte dei sanitari. Sarebbe stata invece trasferita all’ospedale di Palermo la madre di Giovanni mentre rimane al Policlinico la sorella Cristina. Dopo grandi difficoltà e sacrifici della famiglia rigò a portare avanti l’azienda nell’immediatezza della morte del suo titolare Giacomo questo è un colpo che davvero questa famiglia non meritava.