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Messina, servirà ad irrigare il Parco Aldo Moro la nuova condotta idrica sul viale Regina Margherita? Il “satirico” Coletta

- 26/06/2024

foto di Renato Coletta

Per consentire l’esecuzione dei lavori di realizzazione di una condotta idrica, posta in viale Regina Margherita, nel tratto successivo alla fermata dell’autobus, in prossimità della via Ignatianum, fino all’incrocio con la via Torrente Trapani, per la corsia di marcia, percorrenza da nord verso sud, sono previsti provvedimenti viabili. Pertanto dall’1 al 3 luglio, dalle ore 8 alle 18, vigeranno in quel tratto di strada il divieto di sosta con rimozione coatta, per la corsia di marcia, percorrenza da nord verso sud, garantendo in sicurezza il regolare svolgimento del transito viabile e pedonale.

Ma a cosa servirà questa condotta? Non è indicata la motivazione dei lavori che verranno realizzati nè cosa servirà questa nuova condotta. E’ immaginabile che possa essere quella condotta che collegherà il Parco Aldo Moro ad un pozzo “abbandonato” e inutilizzato che si trova sul torrente Trapani? La possibilità non è peregrina, anzi potrebbe essere buona cosa al fine di alleggerire la città di circa 60 mila litri(?) al giorno necessari ad innaffiare l’errore tecnico di stesa del prato inglese ormai ingiallito al Parco chiuso per probabile amianto.

Sul tema, quello dell’irrigazione è satirico e duro al tempo stesso Renato Coletta, consigliere della quarta circoscrizione.

“È tutta colpa della siccità? Sappiamo tutti che in Sicilia piove poco e sempre meno e questo ha comportato una diminuzione delle falde acquifere che approvvigionano Messina. Le amministrazioni DeLuca&Basile hanno sottovalutato il problema in questi sei anni, ritardando le iniziative necessarie a contrastare la crisi idrica. Mi riferisco alla ricerca ed utilizzo di nuove fonti idriche, tant’è che ad oggi il pozzo di Briga, non è collegato e “stanno verificando la potabilità di altri pozzi…”, soliti proclami tardivi che rinviano l’ipotesi di allacciamenti futuri. Inoltre è stata avviata soltanto nel mese scorso, la ricerca delle perdite (30%) presenti nella rete idrica cittadina, come ben noto ridotta ad un colabrodo.

Forse troppe inaugurazioni e “tagli di nastro” in sei anni di “fontane musicali”, parchi e aree verdi comunali, alcuni tuttora irrigati con l’acqua dell’acquedotto, evidentemente hanno “distratto” l’amministrazione dall’intervenire per tempo per garantire l’erogazione idrica in città. Incomprensibile poi l’ordinanza del Sindaco che vieta gli sprechi di acqua, quando invece avrebbe dovuto disporre in primis l’interruzione dell’utilizzo dell’acqua potabile dell’acquedotto, per l’irrigare alcune aree a verde comunali presenti in città, come avviene tuttora. Nelle ville comunali si continua ad utilizzare il prato, senza tenere conto del notevole fabbisogno di acqua(7litri x Mq al giorno), e di molta manutenzione. Non si potrebbe sostituire il prato con piante a basso fabbisogno idrico, riducendo anche i costi di manutenzione? Ed anziché sprecare l’acqua dell’acquedotto per irrigare alcune aree verdi della città, perché non realizza pozzi che dovevano essere previsti in fase progettuale?

Quindi, sprechi, sottovalutazione del problema, ritardi negli interventi ed una pessima strategia di comunicazione dell’amministrazione che trasformava gli “efficientamenti” della condotta del Fiumefreddo, in spot elettorali. E che dire delle aspettative alimentare dallo slogan “Acqua H24”, o dalle tante dichiarazioni del sindaco di Messina, come quella del 16 marzo, appena tre mesi fa, nell’ambito dell’efficientamento della condotta del Fiumefreddo, che riporto testualmente: “Avremo un miglioramento, avremo sicuramente più pressione che porterà più acqua nei nostri serbatoi, quindi sono interventi a corollario degli altri, che servono per avere maggiore acqua in città”…..è vero che ci siamo abituati oggi a un qualcosa che è normale ma che in città non è mai stato fatto, quindi io da Sindaco dico, ben venga la normalità, ci siamo arrivati in ritardo, ma sappiamo che tutto quello che stiamo facendo è straordinario proprio perché non era mai stato concepito”. Sono dichiarazioni che si commentano dal sole.

E che dire delle dichiarazioni dell’amministrazione del 22 giugno in cui si prospetta: “lo sfruttamento dei residui del trattamento di depurazione dell’impianto di Mili. Anche in questo caso è in corso l’iter autorizzativo che potrebbe consentire presto di poter utilizzare quell’acqua evidentemente solo per scopi irrigui”. Quindi siamo certi che, chissà quando, ville e parchi comunali non saranno più irrigati con l’acqua potabile dell’acquedotto, uno scandaloso spreco, bensì con l’acqua depurata di Mili che, data la distanza, magari verrà “lanciata” con i Canadair sul Parco  Aldo Moro ed altre aree verdi…

Anche in questa grave emergenza va il mio plauso alle maestrante tecniche di Amam, per il grande impegno profuso al fine di ridurre i disagi alla popolazione. A tal proposito il servizio di autobotti Amam andrebbe rafforzato con personale della protezione civile comunale e con mezzi militari presenti in città.

Quindi la siccità non può essere l’alibi di questa amministrazione per nascondere clamorosi ritardi nel fronteggiare questa crisi idrica. Ci sono evidenti e gravi responsabilità politiche da parte di chi dovrebbe amministrare la città, dando priorità ai fabbisogni primari della popolazione, in primis l’acqua, la pulizia e l’efficienza dei servizi pubblici essenziali.

Mi auguro che i messinesi faranno tesoro di questa esperienza alle prossime elezioni”.

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