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Invece del Ponte – PONTE SULLO STRETTO: UNA VERGOGNA LO “SPEZZATINO” DEL PROGETTO ESECUTIVO

- 24/06/2024
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Nota stampa “Invece del Ponte” – 24 giugno 2024


Visto che il progetto esecutivo non potrà essere approvato entro il termine del 31 luglio, ecco un decreto- correggi-decreto, che stabilisce che al posto di: “il progetto esecutivo è approvato entro il 31 luglio 2024”, nella legge si scriva: “il progetto esecutivo è approvato anche per stralci funzionali”. In pratica, entro dicembre si potrà approvare un progetto definitivo purchessia, che rinvia all’esecutivo i necessari approfondimenti, studi, prove tecniche, stime parametriche. L’esecutivo, poi, si approverà “a stralci”, ossia a spizzichi e bocconi.
Così, magari a gennaio 2025 si potrà approvare un primo “stralcio funzionale” (es.: espropri e lavori “preparatori”), così si inizia subito a spendere qualcosa. Se poi studi, prove, approfondimenti dell’esecutivo dovessero chiarire che il ponte non si può fare, pazienza: game over. Qualche migliaia di famiglie senza casa, tante buche e crateri a Messina e Villa S. Giovanni, ma tutti contenti. Eurolink per prima, perché magari avrà ottenuto il diritto a penali pari al 10% dei lavori non eseguiti: oltre 1 miliardo senza dover battere un chiodo!
A chi non piacerebbe?
Qualcosa, però, non funziona. La fase esecutiva non potrà cominciare prima del 2025 (cioè fra sei-sette mesi); cosa c’è di “necessario e urgente”? Non raccontateci che siccome il 31 luglio è fra poco più di un mese, bisogna intervenire subito. Non è prevista alcuna decadenza della procedura per inadempienza. Il termine è “ordinativo”, non “perentorio”; Inoltre modificare le modalità di approvazione dell’esecutivo rende la procedura difforme da quanto previsto nei documenti di gara. E questo viola le norme europee (e italiane) che tutelano la concorrenza.
Insomma: con buona pace del Governo, di Salvini e di chi ne potrebbe trarre vantaggio, questa disposizione probabilmente è illegittima e, sicuramente, non può stare in un decreto del Governo, perché non è né “necessaria”, né “urgente”.
E’ l’ennesima fuga in avanti che alimenta appetiti e che dovrà essere assolutamente fermata. Vergogna solo per averci provato.

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