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Messina, siccità e ‘stress idrico’. Ma nessuna misura immediata se non la riduzione dell’erogazione. E Taormina? Dove sono i documenti che dimostrano l’interruzione e la telemetrizzazione dell’acqua “prestata”?

- 21/06/2024
de luca a messina acqua voce di Sicilia

Conferenza Stampa congiunta dei vertici del Comune di Messina e di AMAM, questa mattina a palazzo Zanca, per fornire, innanzitutto, il quadro dell’attuale situazione di crisi idrica, per la siccità emergenziale che si registra nel territorio nazionale e siciliano, “ma soprattutto per dare la disamina delle azioni che, in modo sinergico, i due Enti hanno programmato e in gran parte posto già in atto“. Così scrive il Comune di Messina in una nota stampa arrivata parecchio in ritardo rispetto alla conferenza stampa di oggi.

Al tavolo istituzionale – continua il comunicato – con il sindaco Federico Basile, accompagnato dagli assessori Francesco Caminiti e Massimiliano Minutoli e dal direttore generale Salvo Puccio, i vertici di AMAM con la presidente Loredana Bonasera e i componenti del CdA Alessandra Franza e Adriano Grassi e il direttore generale Pierfrancesco Donato, che hanno fornito dati e stato dell’arte delle azioni risolutive poste in campo per fronteggiare un’emergenza che oggi è al centro di provvedimenti speciali dei governi nazionale e regionale“. “AMAM e Comune di Messina – specifica la nota – hanno programmato già da tempo azioni mirate all’efficientamento delle proprie risorse”. Da tempo?

ALTRO CHE ACQUA H24. UNA FACCENDA DA AMMINISTRATIVE ED EUROPEE?

In effetti tutti si ricordano i cinque interventi con relative sospensioni idriche che, secondo quanto annunciò il Sindaco di Messina Basile ad ogni stop dell’erogazione per lavori, avrebbe “consentito di migliorare e potenziare la distribuzione, insomma cinque, non uno, passi in avanti verso quella tanto decantata acqua “h24” che Messina attende dalla campagna elettorale del 2018 che valse l’elezione del Sindaco De Luca, per poi nuovamente essere rispolverata in campagna elettorale durante le amministrative del 2022 che incoronarono Federico Basile.

DALL’ACQUA H24 AL BYPASS DI TAORMINA FINO ALLA RIDUZIONE DELL’EROGAZIONE PER I MESSINESI

E sotto le elezioni europee? Ci furono, appunto, i cinque interventi per lavori, che produssero anche la creazione incredibilmente veloce del bypass di Taormina. Perché associare i cinque interventi alle elezioni europee? Perché oggi, a solo un mese dall’ultimo stop idrico per lavori che avrebbero dovuto potenziare l’erogazione si scopre che accade tutto il contrario con la contrazione dei tempi di somministrazione che saranno ancora minori rispetto a quanto già sono. E in molte zone di Messina Nord l’erogazione è da tempo insufficiente a riempire anche i serbatoi.

PROGRAMMAZIONE? PROGETTI BE LONTANI DALL’INCIDERE NELL’IMMEDIATEZZA

Ma nonostante ciò il sindaco Basile e la presidente di AMAM Bonasera dichiarano che “Proprio grazie alla nostra programmazione operata per tempo abbiamo proposto progetti che in buona parte sono in corso di realizzazione, già ammessi a finanziamento o presenti nei piani di ammissibilità ai fondi comunitari e che vanno sia nella direzione della tutela della risorsa idrica sia verso la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento”. Progetti che non garantiscono però efficientamento immediato e non sono risolutivi di una situazione già disastrosa, ammessa peraltro dallo stesso Salvo Puccio in un’intervista, in qualità oggi di direttore generale del Comune ma già DG di AMAM. “Sicché oggi – continuano Sindaco e presidente di AMAM, per la quale il consigliere comunale di FdI Gioveni ne ha chiesto le dimissioni – a fronte della realtà che vede un abbassamento dei livelli delle principali fonti che alimentano la rete idrica cittadina, potremo contare, ad esempio, su reti nuove, che non disperdono più acqua nel terreno, nuovi pozzi che potranno aumentare l’apporto complessivo, oltre che l’efficientamento dell’impianto di Torrerossa – Bufardo”. Ma questi pozzi sono già operativi? E se non lo sono, quando lo saranno? E quanta portata in più garantiranno visti i cali sostanziosi della fonte della Santissima e del Fiumefreddo calati di uno o due metri di livello?

I DUE POZZI “FANTASMA” DI BRIGA E I DISSALATORI CHE NON CI SONO

Ma ancora Basile e Bonasera annunciano che “accanto ai nuovi pozzi individuati (tra i quali, a breve, entreranno in funzione quelli situati nei villaggi di Briga, nella zona sud), Comune e AMAM hanno anche annunciato i nuovi progetti che mirano al riuso delle acque reflue depurate dagli impianti di Mili e San Saba (che serviranno probabilmente per l’irrigazione del verde pubblico) e l’avviso per operatori che intendano proporre soluzioni per dissalare le acque marine, lanciato nelle scorse settimane (con termine per presentare manifestazioni di interesse entro il prossimo 1° luglio), in modo che l’acqua acquisita da entrambi possa essere utilizzata anche ai fini irrigui o antincendio o a beneficio del verde cittadino”. Ma esistono dissalatori a Messina? Non ci risulta. Pertanto sono “soluzioni” non a carattere immediato.

E i due pozzi a Briga non sono neanche collegati. Si attende, come abbiamo già scritto oggi, ancora l’autorizzazione all’allaccio che deve essere rilasciata da un anno all’AMAM dallo stesso Comune di Messina. Quindi sono due pozzi sui quali non solo non si ha contezza quando entreranno in funzione ma sulla cui portata (limitata) non si ha reale contezza.

MESSINA DA H24 ALLA “DESERTIFICAZIONE”. MA DELLA SICCITA’ SI SAPEVA ALMENO DAL 2020

In rassegna anche lo stato dei progetti finanziati e/o pronti a partire”, il che vuol dire che NON SONO ANCORA PARTITI nonostante, ribadiamo, l’emergenza idrica e l’aggravamento della siccità E’ COSA NOTA DA TEMPO proprio grazie ai dati del SIAS, Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano che già nel 2020 certificava i crollo dei dati pluviometrici. Della “tempestiva azione” di AMAM e del Comune a fronteggiare la crisi idrica, della quale fino ad un mese fa non si parlava, anzi si faceva pensare invece ad un potenziamento dell’erogazione, non c’è traccia. Anzi si provvede oggi a contrarre gli orari di erogazione, il che dimostra di come AMAM e Comune non si siano adeguatamente preparati al fine di scongiurare una riduzione del servizio.

DOVE E’ SCRITTO CHE IL BYPASS DI TAORMINA NON E’ PIU’ IN FUNZIONE? E QUANTA ACQUA E’ STATA DATA A TAORMINA FINO AD OGGI?

Inoltre, lasciatecelo dire, che Taormina “non riceve più acqua da Messina” non può rimanere una semplice e facile dichiarazione alla quale i cittadini debbano credere come fesse scienza infusa dall’alto, ma deve essere dimostrato carte alla mano, dati di erogazione fino ad oggi a disposizione e dati dell’utenza AMAM intestata al Comune di Taormina come la telemetrizzazione della fornitura.

Gli orari indicati nella tabella pubblicata sul sito di AMAM SpA nell’apposita sezione al link https://www.amam.it/portale-utenti/orari-distribuzione/ sono stati aggiornati ieri, giovedì 20 giugno, e si riferiscono ai tempi di apertura e chiusura dei serbatoi a servizio delle zone indicate che verranno seguiti. Essi potranno subire variazioni giornaliere in funzione della disponibilità momentanea della risorsa idrica, di eventuali guasti, di esigenze tecniche e degli interventi di manutenzione. Per questo, per poter sopperire ad ogni situazione di emergenza individuale o localizzata, è stato ribadito anche oggi in conferenza stampa, che AMAM garantisce ai cittadini un recapito di pronto intervento, attivo h24 al numero 090-3687711“.

Questo sì, si spera, aperti h24, non certo come l’acqua che doveva arrivare nelle case dei cittadini.

Resta ferma, come assicurato altresì, l’immediata attivazione del Centro Operativo Comunale (COC), laddove si richiedesse invece un intervento di rilevanza generale, con il supporto dell’intero sistema di Protezione civile in aiuto alla popolazione“.

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