“La grave e devastante pandemia da covid 19 ha scoperchiato il pentolone della sanità pubblica siciliana, specie quella messinese, evidenziandone la fragilità e acclarando, tra i vari aspetti, il fallimento della legge regionale n. 5 del 2009. Una legge, nei fatti, mai finanziata e quindi mai applicata, che avrebbe dovuto realizzare le Strutture sanitarie necessarie per l’integrazione Territorio/Ospedali e per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini-utenti, garantito dall’art. 32 della Costituzione, sempre più gravemente e pericolosamente negato. Oggi, finalmente, grazie all’assegnazione delle ingenti risorse finanziarie previste nel DM 77 finalizzato all’attuazione degli interventi del Pnrr Missione 6 Salute (finanziamento e fabbisogno del personale) si dovrebbero realizzare le strutture sanitarie territoriali previste dal succitato decreto ministeriale, vale a dire: Case della comunità, Ospedali di comunità e Centrali operative territoriali” hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Livio Andronico, segretario generale Uil Fpl, e Pippo Calapai, segretario generale Uil Pensionati.
“Il dipartimento welfare della Uil brillantemente guidato dal segretario nazionale Santo Biondo ha elaborato un approfondito ed utilissimo studio di settore dal quale si evince chiaramente che nella provincia di Messina, per la puntuale applicazione del DM 77, serve un piano di assunzioni del comparto sanità di ben 729 unità per un costo totale pari a 22.047.800,00 (ventiduemilioniquarantasettemilaottocento/00) euro. Il dettagliato piano prevede la realizzazione di:
- 18 Case della comunità che dovranno essere complessivamente dotate di 198 infermieri, 18 coordinatori infermieristici e 144 unità di supporto di diversi profili professionali;
- 5 Ospedali di comunità cui dovranno essere assegnati 50 infermieri, 5 coordinatori infermieristici, 144 operatori sociosanitari e 132 operatori con funzioni riabilitative;
- 6 Centrali operative territoriali la cui dotazione organica prevista è di 30 infermieri di famiglia, 6 coordinatori infermieristici, 6 infermieri case manager e 6 assistenti sociali.
Tutti i dati espressi per la realizzazione del DM 77 nella provincia di Messina escludono dal calcolo il numero dei medici occorrenti ed i relativi costi da sostenere. Come detto, la sanità messinese mostra un quadro complesso caratterizzato da molti punti critici riguardanti i presidi ospedalieri e la medicina territoriale. Pertanto, per la Uil è fondamentale intervenire per rilanciare la centralità della sanità pubblica e per ridurre i tempi di attesa, soprattutto negli esami di diagnostica, nonché per migliorare il rapporto infermieri/pazienti e per accelerare i tempi per la realizzazione di una medicina territoriale che dia risposte soprattutto alle fasce più vulnerabili della popolazione. Tenuto conto che le suddette strutture sanitarie territoriali dovranno, pena la restituzione delle risorse del Pnrr assegnate, essere completate e messe in funzione entro il 2026, la Uil, Uil Fpl e la Uil Pensionati ritengono indispensabile un urgente confronto con il Commissario straordinario dell’Asp di Messina dott. Giuseppe Cuccì al fine di conoscere lo stato di realizzazione delle strutture previste dal citato DM 77 e, altresì, per approfondire lo scottante tema dell’abbattimento delle liste d’attesa” hanno così concluso Ivan Tripodi, Livio Andronico e Pippo Calapai.
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