“Ciao mi dici per favore se voti De Luca? E se lo voti solo tu o anche i tuoi familiari ed amici. In caso affermativo mi mandi i nominativi che serve per anagrafe”… E’ il messaggio inoltrato via Wathsapp che nella giornata di oggi, ma che probabilmente gira da giorni, il cui screenshot è giunto nella conoscenza di Palmira Mancuso, collega e coordinatrice di +Europa in Sicilia e che da tempo segnala “anomalie” gravi ed al limite della legalità in quello che lei (e non solo lei) chiama “Sistema De Luca”.
Il messaggio è grave non solo perché arriva con un numero che porta in evidenza un logo di un’associazione, logo evidente nella foto che alleghiamo e che si riferisce al comizio conclusivo di Caltagirone tenuto da Cateno De Luca, ma che è significativo, dal punto di vista di una probabile notizia di reato, in quanto tale numero di cellulare è stato in uso nel 2021 come riferimento per la ricezione delle richiesta di ascolto e di aiuto del soccorso sociale per l’emergenza Covid, come indicato su un giornale locale all’epoca.
Un numero PUBBLICO quindi.
Ma c’è di più, come sottolinea la Mancuso “cari allocchi nessuno vi può chiedere i nomi di chi vota a fini anagrafici. Questo controllo non è da voto libero. E potranno continuare a querelarmi. Ma è un sistema quello di De Luca. E a me non sta bene“.
Vicenda questa che, unitamene alla palese violazione odierna del silenzio elettorale proprio dalla persona cui fa riferimento il logo dell’associazione, e che fa parte anche del coordinamento provinciale del movimento di De Luca, logo con il quale si presenta il numero del messaggio di richiesta dei nominativi, potrebbe essere oggetto di approfondimento nelle sedi e dalle autorità preposte. Un ulteriore tassello che corrobora quanto a suo tempo evidenziato sempre dalla Mancuso circa una intensa attività di iscrizione di dipendenti della Messina Social City al movimento di Cateno De Luca. Richieste di iscrizioni in bianco che riportavano in calce la firma di presentazione dell’assessore ai servizi sociali del Comune di Messina Alessandra Calafiore.
Nota congiunta dell’Ammnistrazione comunale e la Messina Social City
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