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“Se mi succede qualcosa l’avvocato sa tutto”, è giallo sulla morte di Onorato

- 26/05/2024
palermo onorato adn voce di Sicilia

Una lettera consegnata, appena poche settimane fa, al suo amico di fiducia, un avvocato tributarista, a cui avrebbe confidato: “Se succede qualcosa, fai avere questa lettera a mia moglie”, ma anche una situazione economica complicata, con diversi crediti da esigere e qualche preoccupazione. E telecamere che non riescono a dare una risposta su quanto accaduto su quella bretella di viale Regione Siciliana. Si tinge sempre più di giallo la morte di Angelo Onorato, il noto imprenditore 55enne palermitano, marito della eurodeputata Francesca Donato, trovato morto sabato pomeriggio nella sua Range Rover verde scuro, con una fascetta di plastica stretta al collo e una macchia di sangue sulla camicia. Per tutta la giornata di oggi sono proseguiti i rilievi nella zona in cui è stato trovato il corpo di Onorato. A fare la macabra scoperta è stata proprio la moglie, insieme con la figlia ventenne Carolina.

Le ipotesi degli investigatori

Tutto ruota attorno alle telecamere di quella zona. Il punto esatto in cui era posteggiato il suv è un punto cosiddetto ‘cieco’, quindi non ci sono riprese. Però, ci sono due telecamere, a un centinaio di metri di distanza. Dalle registrazioni si capisce che nessun veicolo avrebbe avuto il tempo di fermarsi accanto alla macchina di Onorato. Anche perché calcolando il tempo necessario per fare quei cento metri, sarebbe stato impossibile che una macchina si fermasse e poi proseguisse. I tempi sono incompatibili. Anche se un eventuale killer potrebbe essere scappato anche da una viuzza laterale, a piedi. Gli investigatori passano al vaglio tutte le ipotesi, anche se quella più avvalorata resta al momento il suicidio.

Ma in una nota l’avvocato Vincenzo Lo Re del Foro di Palermo, incaricato da Francesca Donato di seguire le indagini sulla morte del marito, scrive: “Esistono una serie di considerazioni oggettive e soggettive che inducono i familiari ad escludere che si sia trattato di un suicidio. Siamo convinti che la Procura di Palermo arriverà alle stesse conclusioni”.

La lettera

Un ruolo importante lo gioca proprio la lettera che Onorato aveva consegnato al suo amico avvocato che serviva a far sapere alla famiglia che stava affrontando un momento economico complicato. Ieri è stato lo stesso legale a consegnare alla moglie di Onorato quella lettera. Che lei ha consegnato alla Squadra mobile. Gli investigatori hanno sentito fino a notte fonda l’avvocato tributarista. Nella lettera ci sarebbero anche indicazioni generiche su chi avrebbe potuto danneggiare l’imprenditore e architetto, molto attivo da tempo anche nelle ristrutturazioni con il bonus 110 per cento.

Ieri mattina Onorato era andato a prendere un parente all’aeroporto e da qui lo avrebbe accompagnato a un battesimo. Proprio a lui avrebbe detto: “Vado a risolvere una questione con una persona di Capaci, spero in maniera bonaria”. Che cosa doveva risolvere Onorato? E con chi? E’ quanto stanno cercando di capire gli investigatori coordinati dal Procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Ma la famiglia continua a dirsi convinta che l’uomo sia stato ucciso.

A scriverlo, nero su bianco, su un post, su sfondo nero, è la figlia Carolina: “Sono state dette cose inesatte, quindi sento la necessità di specificare come stanno le cose: Mio padre non si è suicidato, è stato ammazzato, Non era una persona che avrebbe mai lasciato la sua famiglia così, e soprattutto, per come io stessa insieme a mia madre l’abbiamo trovato. Vi dico che non è stato un suicidio ma in omicidio. Che nessuno osi dire o anche solo pensare che mio padre si sia suicidato – prosegue la ragazza – Ringrazio davvero tutti per i messaggi di conforto perdonatemi se non rispondo”.

Tra domani e dopodomani sarà disposta l’autopsia sul corpo di Onorato. Soltanto l’esame medico legale potrà dare qualche certezza in più in un giallo sempre più intricato. (di Elvira Terranova)

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