“Stai tranquilla che sul peculato, proprio, na puonnu sucare altamente“. Così Gianfranco Micciché ad una collaboratrice preoccupata per le indagini in corso sulle auto “blu” della Regione. Le indagini scaturirono a seguito dell’inchiesta sul pusher che riforniva di cocaina il deputato. L’ipotesi è che sull’auto “blu” abbia viaggiato anche la sostanza stupefacente, oltre la pasta al forno ed il gatto da portare al veterinario. “Ma non ci sono dubbi, ma dai! Ma dai, ma se solo ascoltassero tutte le volte in cui abbiamo fatto attenzione all’utilizzo della macchina, ma veramente spero che abbiano ascoltato le telefonate, te lo giuro, non facevo altro che dirglielo: ‘mi raccomando, mi raccomando’ ” si ascolta in una intercettazione telefonica dove a parlare è proprio la collaboratrice di Micciché. “Un tentativo maldestro di far apparire corretto l’utilizzo dell’autovettura di servizio” secondo il gip. Conversazione che “in realtà finisce per corroborare in via ulteriore la distrazione della vettura, attuata in via prolungata“.
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