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NemoSud, interdizione per il professor Giuseppe Vita. Sequestrati oltre 670 mila euro

- 14/05/2024

E’ sottoposto alla misura dell’ interdizione il professor Giuseppe Vita, classe 1952, che all’epoca dell’entrata in funzione e fino alla sua chiusura fu il direttore clinico del NemoSud, fondato nel 2012 e che chiuse in modo alquanto “burrascoso” con l’intervento anche dell’ex rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea nel 2021, gestito dalla Fondazione Aurora. Interdizione anche per Mario Giovanni Melazzini, Alberto Fontana, Giuseppe Senzio Laganga, e Marco Restuccia.

IL NEMO SUD di MESSINA

La struttura di natura privata era attiva all’interno del Policlinico di Messina. Le accuse a carico di Giuseppe Vita, da sempre stimato professionista con un curriculum professionale d’eccezione, sono gravi e derivate dall’incarico a lui affidato proprio dalla Fondazione Aurora Onlus che gestiva la sede del NemoSud a Messina con oltre 5 mila assistiti. Un centro d’eccellenza, per quanto riguarda le prestazioni, incastonato però all’interno di una struttura pubblica le cui prestazioni, ed è uno degli elementi cardine dell’indagine, venivano liquidate con il codice 75 (neuro-riabilitazione), nonostante che tale tipologia di prestazioni non fosse stata assegnata all’AOU Policlinico di Messina dalla Rete regionale. Tale codice veniva poi utilizzato per ottenere il rimborso della spesa sanitaria da parte della Regione Siciliana.

Ma l’accusa nei confronti del professor Giuseppe Vita investe anche parte della sua famiglia, chiamando in causa anche il figlio Gianluca, medico anche lui specialista in Neurologia, e financo la moglie del giovane Vita, Letizia Bucalo. Ambedue, contesta la Procura, assunti all’interno di NemoSud, fatti considerati quali consistenti utilità garantite e concessa proprio dalla dirigenza di Aurora Onlus, Mario Giovanni Melazzini e Alberto Fontana. Da qui il sequestro in danno del professor Giuseppe Vita che equivale ai compensi erogati dal 2013 al 2021 al figlio Gianluca ed alla moglie, e dal 2012 fino al 2021 per ciò che attiene quelli erogati in favore del professor Giuseppe Vita in qualità di direttore clinico di NemoSud.

Le cifre:

Euro 20.000,00 per compensi da lavoro dipendente erogati a VITA Giuseppe nel 2013;

  • Euro 440.231,00 per compensi da lavoro dipendente erogati a VITA Gianluca dal 2013
    al 2021;
    Euro 210.651,00 per compensi da lavoro dipendente erogati a BUCALO Letizia dal
    2012 al 2021;
  • per un totale complessivo di euro 670.882,00

L’accusa di distrazione di fondi pubblici deriva proprio dall’applicazione di un codice, il numero 75, mai riconosciuto dalla Regione Siciliana, i cui proventi dovevano essere riconosciuti al Policlinico di Messina.

La misura del sequestro di beni è stato applicato anche ai seguenti indagati:

MELAZZINI Mario Giovanni, PECORARO Giuseppe, VULLO Michele,
REITANO Paolina, sul denaro e sui beni mobili e immobili a loro intestati sino alla
concorrenza di 2.271.234,93 euro;
MELAZZINI Mario Giovanni, RESTUCCIA Marco, LAGANGA SENZIO Giuseppe, VOLO Giovanna, sul denaro e sui beni mobili e immobili a loro intestati sino alla concorrenza di 2.433.678,07 euro;
FONTANA Alberto, VULLO Michele, LAGANGA SENZIO Giuseppe, REITANO Paolina, sul denaro e sui beni mobili e immobili a loro intestati sino alla concorrenza di 6.251.801,54 euro.

LA DENUNCIA DEL DOTTOR ROBERTO DATTOLA

L’indagine partì in seguito alla denuncia del dottor Roberto Dattola ordinario di medicina fisica e riabilitativa presso l’Università di Messina, che fu presentata il 18 gennaio del 2019. Il dottor Dattola nella sua denuncia indicò l’accordo con la quale il Policlinico affidò alla Fondazione Aurora i locali del Padiglione B per 30 anni ad uso gratuito e sollevò la questione dell’applicazione del codice 75 per prestazioni di neuroriabilitazione. Secondo Dattola si sarebbe così realizzata una sostanziale sottrazione di risorse pubbliche, quindi di spazi, posti letto destinati alla riabilitazione e relativi introiti, a vantaggio di un ente di natura privatistica. Inoltre Dattola segnalava che i posti letto assegnati dal Piano Regionale alla U.0.S.D.1 1 di neuroriabilitazione del Policlinico di Messina per la riabilitazione non erano mai stati attivati, mentre al centro NEMOSUD erano stati “dirottati” 12 posti letto di neuro-riabilitazione, non previsti dal piano regionale.

Complessivamente le somme che il Policlinico di Messina erogò alla Fondazione Aurora a titolo del rimborso del personale furono così suddivise nel periodo dal 2014 al 2018:

Anno 2014: Euro 1.014.000,00;

  • Anno 2015: Euro 1.217.000,00;
  • Anno 2016: Euro 1.217.000,00;
  • Anno 2017: Euro 1.217.000,00;
  • Anno 2018: Euro 2.038.000,00.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati, che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli stessi indagati.