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DICHIARAZIONE STATO DI AGITAZIONE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI EX CONTRATTISTI DEL COMUNE DI VILLAFRANCA TIRRENA.

- 09/05/2024


Messina 8.5.2024 – La Segreteria Territoriale della Cisl FP, dopo aver esperito con il Comune di Villafranca Tirrena tutti i possibili tentativi di avviare e concludere le stabilizzazioni degli ex contrattisti, dichiara lo stato di agitazione del personale e chiede l’attivazione delle procedure di conciliazione previste. Le motivazioni alla base di questa richiesta risiedono nel fatto che 44 lavoratori precari del Comune di Villafranca Tirrena, ex LSU, utilizzati dall’Ente con incarichi a tempo determinato per n. 24 ore settimanali sin dal 2001, per l’espletamento di funzioni e servizi essenziali per la cittadinanza, ad oggi non sono stati stabilizzati.
“Non vi sono più scuse – spiegano il Segretario Generale, Giovanna Bicchieri, e il Responsabile del Dipartimento Funzioni Locali, Maurizio Giliberto – per la loro perenne condizione di precarietà, considerato che in questo preciso momento storico, sia la normativa nazionale che regionale permettono di stabilizzare il personale contrattista, in deroga alla dotazione organica, al piano del fabbisogno del personale e ai vincoli assunzionali, entro e non oltre il 31/12/2024. La mancata stabilizzazione dei contrattisti non solo comporterebbe inevitabili altissimi costi a carico della Regione ma comprometterebbe inevitabilmente il buon andamento e funzionamento del Comune di Villafranca Tirrena, creando un ulteriore, insostenibile disagio sociale ed economico, per la perdita di n.44 posti di lavoro. D’altro canto, quanto siano essenziali 44 contrattisti per il funzionamento dell’Amministrazione Comunale, è palesato dal fatto che nelle more dell’intervento regionale e successivamente nazionale Il Sindaco di Villafranca Tirrena è stato costretto a ricorrere per ben tre volte, allo strumento dell’ordinanza contingibile ed urgente, per il rinnovo dei loro contratti a termine, poichè i 21 dipendenti di ruolo rimasti rispetto ai 49 previsti nella dotazione organica, non sono sufficienti a garantire i servizi istituzionali agli 8.000 abitanti del Comune.
“Abbiamo tentato a lungo ed invano di dialogare con l’Ente per superare le immotivate criticità sollevate – proseguono Bicchieri e Giliberto – rilevando che a tutt’oggi, dopo ben 21 anni di precariato, non ha dato corso alle prescrizioni imposte dalla normativa comportando il blocco delle assunzioni e la conseguente esposizione dell’Ente medesimo ad una potenziale ed attuale controversia giudiziaria con i predetti lavoratori precari per il riconoscimento del danno per “l’abusiva reiterazione dei contratti a termine”.
“Riteniamo – concludono Bicchieri e Giliberto – che il tentativo di posticipare le assunzioni del personale precario all’approvazione del rendiconto 2023, all’approvazione del bilancio di previsione 2024, al PIAO 2024/2026 e all’autorizzazione della COSFEL sia pretestuoso e lesivo anche delle corrette relazioni sindacali. Per tali ragioni, la Cisl Fp di Messina, è costretta a proclamare lo Stato di Agitazione di tutto il personale precario ex contrattista del Comune di Villafranca Tirrena, e chiedere l’attivazione delle procedure di conciliazione previste, riservandosi di adottare, in caso di esito negativo, tutti gli strumenti reputati necessari allo sblocco della vertenza, fino l’indizione dello Sciopero. Inoltre chiediamo un incontro in con S.E. il Prefetto, poiché la paventata perdita di altri posti di lavoro, potrebbe avere un forte impatto sociale con ricadute negative in una realtà già provata da un tasso di disoccupazione estremamente elevato, compromettendo, tra l’altro, la continuità e qualità dei servizi erogati alla cittadinanza.”
“Non ci sono dubbi sul fatto che dobbiamo andare verso la stabilizzazione sia dei contrattisti che del personale ASU – dichiara Giovanna Bicchieri – e non solo al comune di Villafranca. Come Cisl FP stiamo osservando con la lente d’ingrandimento quella che è la medesima situazione in tutte le altre realtà del nostro territorio Provinciale, comuni che si trovano nella fattispecie di comuni in predissesto, in dissesto e in piano di riequilibrio, dove la norma inizialmente non consentiva di stabilizzare il ruolo soprannumerario superando il valore soglia destinato alle risorse e assunzionali e dove, invece, adesso è possibile agire in deroga, dando occupazione stabile a questi lavoratori precari che sono stati per anni le colonne su cui ha poggiato l’attività amministrativa di diversi enti locali.”