Nel recente diktat emesso da Cateno De Luca in veste di colui che ritiene di essere padrone assoluto di persone che invece hanno una loro soggettività ed un cervello e un’ anima, non sono mancati gli insulti pesanti, anche con accenti “sessisti”, rivolti ai suoi sodali che pur avendo cariche ed incarichi nella Giunta Comunale e nei c.d.a. delle società Partecipate, non si starebbero impegnando nel modo dovuto nella campagna elettorale per le Europee.Una vera e propria “fatwa” dai toni senza appello in cui viene assolto solo il “suo” Federico Basile, come se il Sindaco di una Città Metropolitana venisse considerato “proprietà personale”, mentre tutti gli altri vengono richiamati all’ordine, come se si trattasse di sprovveduti soldatini alle prese con un caporale di giornata.E quel che sorprende è che di fronte a tale comportamento palesemente offensivo della dignità personale, date le aggettivazioni quali “parassiti”, “macabri satiri danzanti” e “mezzi uomini e mezze donne” ( ampliando le famose categorie “sciasciane”), non ci sia stata alcuna reazione da parte dei destinatari di tali attacchi. Come se costoro fossero soggetti ad una sorta di incantamento che fa mettere da parte il proprio orgoglio e le proprie esperienze professionali e politiche pur di conservare il posto che, alla luce di quanto sta avvenendo, è lecito pensare sia stato loro assegnato seguendo prioritariamente il criterio di un assoluto fideismo.Un fideismo da rinnovare sottoponendosi alla umiliazione di un nuovo patto da sottoscrivere con un rituale proprio da “regime assolutista”, e che pur determinando la loro riconferma temporanea diventerà una autentica spada di Damocle. Perché, nonostante le minacce, non ci sarà nessun azzeramento di cariche ed incarichi, ma verrà attivato un meccanismo che non può che essere definito “di scambio”, perché i bersagli della furiosa reprimenda potranno conservare i loro ben remunerati posti a seconda del contributo elettorale apportato. In caso contrario verranno sostituiti da nuovi “vassalli”, che, stavolta però, prima del loro insediamento dovranno saltare in un cerchio di fuoco e camminare sui carboni ardenti. E solo dopo questo ennesimo atto di fedeltà cieca e totale al “capo” i neofiti potranno sostituire gli infedeli imborghesiti che non hanno raggiunto il target loro assegnato.È evidente che tutto ciò non verrà trattato nella inusuale conferenza stampa indetta a porte chiuse.Ma, al di là delle boutades e dell’ironia, siamo di fronte ad uno spettacolo poco edificante e ci chiediamo come la comunità messinese abbia perso in larga parte qualsiasi capacità dì indignazione e di reazione, e possa assistere passivamente a questa squalificante deriva, che prima che politica è etica e morale.
Gruppo di Iniziativa e Resistenza Civica”Rispetto Messina”