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Il “giuramento di fedeltà” al leader del Presidente del Consiglio Comunale e di tutti gli altri

- 08/05/2024
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“Giuro solennemente di…”, sembra iniziare così il documento inviato alla stampa dal Presidente del Consiglio Comunale di Messina Nello Pergolizzi che riporta la firma di 11 consiglieri comunali oltre la sua. Ma Pergolizzi in qualità di Presidente del Consiglio non dovrebbe garantire l’imparzialità? Non doveva astenersi? O dimettersi prima di firmare il documento?

Ad ogni modo si tratta di una “fedeltà” espressa in modo totale e senza possibilità alcuna di dissenso è quello che si legge quale concetto incardinato, anzi incatenato, tra le righe di un foglio che ricorda altri tempi sui quali non vogliamo incamminarci neanche a mò di citazione. Il deluchese è usato ed abusato: “i valori della nostra famiglia politica”, “ci impegniamo ad imprimere una “Marcia in più!””.

Ma il giuramento vero e proprio, l’impegno “sacro” è riassunto in poche righe, quello che è richiesto da Cateno De Luca che si accinge domani a presentarsi a Palazzo Zanca appena dimesso dall’ospedale, quasi come, a rischio di blasfemia da parte nostra, simile ad un Cristo risorto: “Tutti noi abbiamo la consapevolezza dell’importanza di un maggiore impegno in vista delle prossime elezioni europee e il momento attuale richiede uno sforzo collettivo e coordinato per assicurare una rappresentanza efficace e significativa nel Parlamento Europeo.”. E il giuramento solenne di fedeltà all’Impero delle due Sicilie prosegue e si legge ancora: “in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo del parlamento europeo, previste nelle giornate dell’8 e 9 giugno c.a., ci impegneremo ad ottenere un risultato significativo che con l’elezione di nostri rappresentanti nel Parlamento Europeo”. E ancora, concludendo con formula assoluta che “Ci impegniamo quindi a sostenere il progetto Libertà con la stessa determinazione e l’impegno che avremmo se fossimo tutti candidati.”.

Ma qual è il problema? C’è eccome e De Luca evidentemente, da vecchio lupo del mare delle campagne elettorale, lo ha annusato già a far data dall’apertura del suo comitato elettorale di via Ventiquattro Maggio, quando l’attesa folla non si presentò al taglio del nastro. Messina sostiene ancora De Luca? Il consenso che De Luca credeva cristallizzato e “cosa sua” è rimasto tale e quale? Il dubbio misto alla convinzione errata che tutto potesse rimanere come nel 2022 e che potesse contare su un voto su due messinesi oggi è il motivo della irrefrenabile fame di resa dei conti dell’animale politico De Luca? Maturata in ospedale “mentre voi siete a Taormina”, mentre loro, i sostenitori mangiavano (poco per la verità) in quella che come Messina è anche “sua”, la necessità di cambiamento, quasi di vendetta, contro chi non ha eseguito gli ordini o non ne è stato all’altezza, domani probabilmente apparirà irrefrenabile. Ma le dimissioni del Comune che non gli appartiene, il giuramento del “bravo soldatino” dell’esercito di Fiumedinisi basterà ad accrescere il consenso perduto? Tra coloro che oggi giurano o che si permetteranno di offendere Messina ed il voto espresso che ha eletto Basile, firmeranno le dimissioni, ci sarà pure qualcuno che è consapevole che quanto chiesto dal proprio leader è difficile se non impossibile da realizzare? Il sudore freddo potrebbe correre lungo quelle fronti a giugno, nonostante il caldo che ci attende nella prossima estate.

Il documento è firmato dai consiglieri Giuseppe Busà, Salvatore Caruso, Francesco Cipolla, Nicoletta D’Angelo, Antonia Feminò, Serena Giannetto, Margherita Milazzo, Raimondo Mortelliti, Salvatore Papa, Raffaele Rinaldo, Giuseppe Schepis, Giuseppe Trischitta e Sebastiano Pergolizzi

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