«Una situazione che diventa, ogni giorno che passa, sempre più paradossale. Quello che sta accadendo alla scuola “Boer” non è più tollerabile. Un rincorrersi di notizie e smentite, ma la realtà dei fatti pare raccontare una storia abbastanza chiara: nel plesso sono presenti dei topi, per questo la scuola va chiusa e disinfestata. Chiedo al sindaco Basile di intervenire immediatamente.
Facciamo un passo indietro: a seguito dell’interrogazione del collega di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, che chiedeva lumi all’assessore competente sulla possibile infestazione della Boer, è arrivata la risposta di smentita del dirigente scolastico che negava la presenza massiccia di ratti, al massimo localizzata solo nei locali dell’archivio e a cui aveva fatto seguito, comunque, una leggera derattizzazione.
Una soluzione che sembra essersi rivelata tampone e nulla più, dato che la scuola non è mai stata chiusa. Gli interventi realizzati, quindi, sono stati di scarsa profondità per non compromettere la salubrità dell’aria respirata dagli alunni presenti.
Una circostanza inverosimile, difficile trovare altri termini. Nella giornata di oggi, infatti, ho ricevuto decine di segnalazioni di genitori preoccupati vista la scoperta di quelli che paiono essere proprio escrementi di ratto sui banchi di alcune aule.
Palese, quindi, che l’infestazione non riguardi soltanto i locali dell’archivio ma che questa presenza di topi sia, ormai, da presumere radicata in tutto il plesso.
Chiaro, allora, che i genitori vogliano un immediato intervento da parte del Comune. Impossibile, per loro, che i figli possano tornare a scuola nei prossimi giorni se prima non verrà eseguita una profondissima derattizzazione.
Da fonti vicine alla scuola, poi, pare evidente che la decisione – così come legge suggerisce – non ricada sulla volontà del dirigente scolastico, ma che sia responsabilità diretta del Comune di Messina quella di decidere di intervenire e, quindi, chiudere la scuola per il tempo necessario.
Chiedo: cosa stiamo aspettando? Non serve a nulla cercare di nascondere la polvere sotto il tappeto, quando subentra un problema sarebbe il caso di adoperarsi per risolverlo nel minor tempo possibile. Invece, si preferisce – spesso e volentieri – cercare di gettare acqua sul fuoco sperando (forse) che il tutto possa risolversi da sé. Non è così che si amministra una città, soprattutto se il tema è quello della salute dei bambini.
Alla luce di questi fatti, quindi, è davvero impensabile che le lezioni possano proseguire in queste condizioni. Si intervenga subito».
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