Cateno De Luca… neanche il tempo di riprendersi dagli odori e dall’atmosfera cupa dell’ospedale che “correrà” subito a Palazzo Zanca. Dovrebbe avvenire domani, ed il condizionale è d’obbligo. Se ciò avverrà si attende una conferenza stampa al calor bianco, ma sappiamo che De Luca riesce ancora a stupire, nonostante ormai sia quasi un libro di strategia completamente aperto. Dolori e programmi, scelte e campagne elettorali non condivisi che De Luca chiama “tradimenti”, quasi lesa maestà secondo la logica del regolamento non scritto dell’Imperatore delle due Sicilia, che tormentano e rendono greve l’atmosfera di un movimento “ballerino”. un’atmosfera che si aggrava ancora di più con la mancata firma sul documento di solidarietà (un altro?) al leader maximo, schiaffato sulle home di molti giornali on line, della consigliera comunale Rosaria Di Ciuccio. La fedelissima di Cateno ma anche vicina all’ormai ex fedele De Leo, sta pensandoci e dovrà sciogliere la riserva. Nel frattempo desideriamo avvertirla che in caso di abbandono delle fila del nuovo “Cesare” Cateno, dovrà attendersi lo stigma della “traditrice” con tutto quel che ne consegue. Ne vale la pena? In politica e nella vita quel che paga è la consapevolezza di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, indipendentemente dal leader e dall’esercito (sempre più denutrito) dei suoi “yes man”.
E delle dimissioni di assessori e cda delle partecipate, chieste dal Sindaco di Taormina a quello di Messina? In un mondo “normale” il Sindaco della CITTA’ METROPOLITANA le rispedirebbe al mittente, schieramento o non schieramento. In una città normale avverrebbe così. A Messina in queste ore, invece, è in discussione non tanto la firma degli allineati di De Luca, semmai la dignità di Federico Basile.
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