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Buon 25 aprile, molto più di un simbolo. Libertà: un valore da difendere da chi vuole utilizzarlo

- 25/04/2024
lupastretto

Buon 25 aprile. Questo, di quest’anno, è molto di più. Non solo un ricordo, non solo memoria, ma invito al riscatto. La riappropriata libertà, di pensiero, di azione, di vita, da parte del Popolo italiano del ’45 dovrebbe essere di esempio nei confronti di chi ancora oggi tiene la testa bassa ed è, tutto sommato, contento di farlo, secondo la logica del meno peggio. L’Italia, la nostra Regione, la nostra città è ancora piena di “prigionieri”, politici, economici, di intelletto sequestrato. Ascoltare affermazioni che definiscono i miei concittadini “indisciplinati” perché esercitano il dissenso in una valle oscura ammorbata da aria di veleno, scuote il mio animo ma non indigna nessuno. La verità, l’obbligo di risposta alle domande legittime, la trasparenza è un valore che si è perso nei meandri delle lettere e delle parole di convenienza che sono come una “bibbia” indotta e scritta a richiesta. E che tutti leggono senza porsi domande, inghiottono e digeriscono come un pastone per animali da recinto. Assimilano così un alimento fatto di ingredienti che avvelenano ogni capacità di critica ed orgoglio, decretando la morte del dubbio. La libertà è diventato un valore relativo. Si è “liberi” di accettare le condizioni. Non farlo equivale a sparire, non essere più degni di porre il sacrosanto e quanto mai necessario oggi vincolo del dubbio. Non resta quindi che “ingoiare” per far parte del gregge. Non rimane che rimanere nel recinto alle sue condizioni o abbandonarlo in silenzio e senza clamore. Tanto i più, quelli che trangugiano e quelli che ingoiano, ti riterranno “indisciplinato” e rompi coglioni. Quindi chi abbandona a bocca orgogliosamente chiusa e senza aver mangiato il pastone servito da chi crede di detenere la vera verità, quella somministrata quotidianamente in pezzi di stampa che null’altro sono se non veline di regime, è un rompi.. di meno. Io rimango qui. E il 25 aprile è un’occasione per ribadire che questa data, senza partigiani e ideologie di partito, rimane il giorno in cui il trionfo dell’orgoglio e della lotta valse la libertà di un popolo contro la tirannia, contro la morte, materiale e civile. Come ho scritto oggi, la LIBERTA’ è la condizione essenziale degli esseri viventi che non può essere asservita da nessuno a fini utilitaristici personali. Neanche l’uso della parola stessa per tali scopi può essere consentita. Difenderla è imperativo assoluto in ogni ambito. Lottare, e anche morire, per essa è un valore che sembra molti abbiano dimenticato. Ammantarla di ipocrisia e di egoismo, per usarla, è una pelle da pecora che copre il lupo.

Buon 25 aprile Messina. Buon risveglio Messinesi.

GIUSEPPE BEVACQUA

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