Circa centottanta persone in sala al Teatro Vittorio Emanuele una media di 220 persone in diretta. E dai presenti sono da sottrarre assessori e cda delle partecipate, le famiglie eventualmente al seguito, i comitati. D’altronde l’incontro era per i tesserati. Anzi no.. era aperto anche ai simpatizzanti, quindi a tutti.
Pertanto questi sono i numeri che il candidato alle europee di “Libertà” Cateno De Luca è riuscito a muovere a Messina. Il Teatro Vittorio Emanuele, però, ha una memoria di numeri ben diversi di quelli di ieri pomeriggio. Una chiamata alle armi quella di De Luca che come un novello Generale Patton ha incitato all’impegno ed alla battaglia elettorale. Numeri quelli di ieri che già erano annunciati vista la presenza all’inaugurazione del comitato elettorale e che sono stati confermati dalla sala del Teatro di Messina.
Cateno De Luca è preoccupato? Non è nel suo stile mostrarlo, ma di certo lo spettacolo non è quello che si aspettava il sindaco di Taormina. E la gente? I messinesi dov’erano? Forse imbottigliati nel traffico di una città congestionata dalle scelte dell’amministrazione? Forse delusi dal “guardiano dei conti”? Forse risvegliati improvvisamente dai rumore dei cantieri del ponte che De Luca ha prima sostenuto a spada tratta facendone punto di forza della campagna elettorale di Federico Basile e che oggi con una memorabile giravolta rinnega per schierarsi contro l’opera voluta da Salvini?
E’ bene ricordare che Patton vinse la sua battaglia ma i suoi soldati lottavano per la libertà contro la violenza razzista di un urlatore e odiatore. Un criminale da abbattere. I sostenitori di Cateno, già sollecitati all’elargizione di contributi, i cda delle partecipate che sostengono mensilmente, come dichiarato dalla stesso De Luca, e i nostri amministratori che fanno lo stesso, per cosa combatteranno? Messina lotterà per far proseguire la corsa di De Luca ad “Imperatore delle due Sicilie”? Il generale Patton non incitava a combattere per interesse personale ma per il bene della comunità. De Luca e le sue liste “matrioska”, tra nordisti, no vax, sovranisti e complottisti, farà lo stesso? E se tutto andrà come vorrebbe De Luca, come riuscirà lo stratega della politica a dominare questo “animaletto” con 19 teste che contemporaneamente la pensano in modo diverso? Altra prova del nove sarà quella del 25 aprile. Ma qui “l’imperatore” pesca meglio: di proteste contro il ponte la maggior parte dei messinesi non intendono perdersene neanche una, ma protestare contro l’opera non significa aspirare all’impero. Anzi…