Un medico di famiglia, Antonino Barbera, in carcere ed altre cinque persone ai domiciliari. E’ il risultato di un’operazione della Guardia di Finanza di Messina coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina che ha svelato un sistema spregiudicatissimo di truffa al decreto Legge 34 del 2020, conosciuto come decreto “Rilancio” e che prevedeva la possibilità di effettuare lavori di ristrutturazione di immobili con il cosiddetto Superbonus 110 per cento. Il sistema criminale faceva capo ad un medico di famiglia, Antonino Barbera, che carpendo la fiducia dei propri assistiti proponeva loro di avvantaggiarsi del Superbonus ed Ecobonus mediante la cessione delle proprie credenziali SPID con le quali il medico predisponeva, con l’aiuto di un commercialista i crediti che poi venivano incassati, sotto forma di anticipazione, o ceduti ad altre aziende. Ignari almeno 50 pazienti che si sono trovati crediti mai incassati ed a loro insaputa nel proprio cassetto fiscale.
Le indagini sono partite dalla denuncia di uno di loro che ha scoperto di ritrovarsi con un credito di oltre un milione di euro a sua insaputa inserito nel suo cassetto fiscale. Ai domiciliari anche parenti e familiari del medico che erano intestatari di società fittizie mediante le quali transitavano i crediti fiscali creati dal professionista e da un commercialista.
La raccomandazione del comandante della Guardia di Finanza di Messina, Colonnello Gerardo Mastrodomenico è chiara e forte: “Attenzione a chi affidate i vostri dati fiscali. In caso di abuso denunciate alla Guardia di Finanza senza esitare”. Ed è lo stesso Procuratore Capo del Tribunale di Messina a ribadire il concetto: “Abbiamo voluto questa conferenza stampa proprio per mettere in guardia gli utenti”. Parte lesa del procedimento è l’Agenzia delle Entrate, ma anche i tanti ignari pazienti del medico spregiudicatissimo.
Questi gli arrestati di cui uno in carcere:
Antonino Barbera
Domenica Barbera
Nicola Barbera
Felicia De Salvo
Silvia Lo Giudice
Roberto Pisa
