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Messina, è ufficiale “non c’è la crisi!” ma “vivacità”. Il mondo fantastico e quello dei conti da pagare

- 26/03/2024

C’è una certa vivacità”… lo dice il Sindaco di Messina Federico Basile riferendosi al commercio cittadino, ma l’affermazione è in netto contrasto con chi il commercio “lo fa” ogni giorno e che di quello deve vivere. Ma tutto sommato quel che emerge dalla conferenza stampa di oggi a Palazzo Zanca è una notizia sensazionale: “La crisi non c’è”. E se lo dice l’amministrazione comunale, con il sostegno dei dati di Camera di Commercio (che in molti commercianti si chiedono che fine abbia fatto) e di InfoCamere (ma i dati è da vedere come sono letti ed interpretati) possiamo allora tranquillamente metterci la mano sul fuoco.

500 aziende chiuse nel 2023. 716 nuove contro 682 cessate? No problem…

E’ davvero confortante che si possa cancellare così in un colpo solo tutte le fastidiose lamentele di chi è stato costretto a chiudere, ben 500 aziende. Tanto confortante questo dato (desolante) da spingere il Sindaco Basile a dichiarare che “716 iscrizioni contro 682 cessazioni non d’ufficio” nel 2023, quindi con crescita poco superiore a zero, “ci fa capire che c’è vivacità”. Bene, anzi benissimo! Allora che nessun commerciante, nessun imprenditore, ma anche nessuna famiglia si lamenti più se i conti non tornano, se i prezzi sono quasi inaffrontabili, se le aziende del settore commerciale, l’unico esistente a Messina, saranno costrette presto a licenziare.

Aziende chiudono e licenziano? Tranquilli, è solo “vivacità”

Non è crisi signori ma “vivacità”. E di chi saranno vittime i licenziati, le aziende che chiuderanno? Forse di eccessiva “vivacità”. Aziende e commercio a Messina tanto “vivace” che rischia di morire. Ma tutto è ok, la comunicazione è stata lanciata e ci sta benissimo in periodo elettorale, se i messinesi, ovviamente, non dovessero fare i conti con la propria tasca. E se il 71 per cento delle imprese nate nel 2018 ha resistito fino ad oggi, non è detto che continuino a resistere, mentre nel frattempo alcune storiche hanno chiuso i battenti. Insomma dal fronte meglio che nessuna nuova: tutto va bene. La guerra non c’è e se si sente qualche sparo o scoppio, e ci scappa anche la morte di qualche attività produttiva è solo questione di troppa vivacità.