La Federazione Italiana Associazioni Partigiane (FIAP) della Sicilia, ad ottant’anni dal 24 marzo del 1944, rende omaggio alle trecentotrentacinque vittime innocenti dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, trucidate dai nazisti con la collaborazione attiva dei fascisti italiani. In particolare, Antonio Matasso, docente universitario e presidente regionale di FIAP Sicilia, sottolinea che «in mezzo agli incolpevoli martiri, assassinati col pretesto di una rappresaglia barbara che celava l’intenzione di uccidere quanti più italiani possibile tra antifascisti ed ebrei, si contano ben sedici siciliani uccisi. Nel rendere onore a loro come a tutti gli altri che ne condivisero la sorte, desidererei ricordare – conclude Matasso – quattro figure in particolare: Leonardo Butticè, partigiano socialista delle Brigate Matteotti, ventitreenne di Siculiana, nell’agrigentino; il diciannovenne catanese Ferdinando Agnini, studente di medicina, il cui nonno omonimo aveva partecipato ai Fasci Siciliani; il maggiore Carlo Avolio, ufficiale siracusano dell’Esercito e militante del Partito d’Azione; infine, il tenente colonnello Giovanni Rampulla, nativo della frazione di Scala nel comune di Patti e cresciuto ad Oliveri, nel messinese. Uomini di età ed estrazione diverse, ma tutti impegnati attivamente nella Resistenza contro i nazisti invasori e i loro lustrastivali repubblichini». FIAP Sicilia ha dedicato al tenente colonnello Giovanni Rampulla una delle proprie sezioni nella provincia di Messina.
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