Era da aspettarselo. E la domanda in effetti circolava già nell’immediatezza dell’annuncio di Cateno De Luca dell’alleanza tra Italexit e Sud chiama Nord per le europee. Un “passaggio” per le elezioni senza dover raccogliere le firme necessarie per il movimento che faceva capo a Paragone e che oggi ha come leader e rappresentante Antonio Iracà. Ma cosa è successo? La foto che ritrae Cateno De Luca , il fido deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ed il comunicato che ne è seguito recitava come segue: “Oggi, presso la Camera dei Deputati, si è tenuta la conferenza stampa per presentare la seconda forza politica che aderisce al progetto politico di Sud chiama Nord in vista delle elezioni europee con la lista ‘Libertà’. La scorsa settimana era stata ufficializzata l’alleanza con il Partito Popolare per il Nord, fondato dall’Onorevole Roberto Castelli, Segretario Federale ed ex Ministro della Giustizia. Oggi ufficializzato l’accordo con il Movimento per l’Italexit, formato da ex dirigenti di Italexit con Paragone.“. Ma una diretta di oggi proprio di Antonio Iracà smentisce quanto dichiarato da De Luca e da Giuseppe Sottile e Giampaolo Bocci “rappresentante del Movimento per l’Italexit“. Secondo Iracà Sottile e Bocci “non rappresentano Italexit” e, pertanto, l’accordo non varrebbe nulla.
L’ostacolo è di natura profondamente ideologica: “come possiamo allearci, dicono i nostri iscritti ed i nostri attivisti, con chi andava i droni contro i propri cittadini durante il lockdown urlando ‘dove caxxo vai?’ – dice Iracà – noi che abbiamo difeso la libertà dei cittadini durante la pandemia?”. Insomma un nulla di fatto? Iracà è fermo nelle sue valutazioni imposte da chi compone l’elettorato di Italexit. Ed in effetti, a che varrebbe allearsi con chi non ha in simpatia De Luca? Continua il “girandolismo politico”…