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Europee – Alemanno e “Indipendenza!” dicono “NO” a Cateno De Luca: “Proposta troppo timida politicamente”

- 11/03/2024
cateno deluca voce di Sicilia

«La proposta di Cateno De Luca è troppo timida politicamente». E’ quanto emerge dopo il “no” secco decretato al termine della prima Direzione Nazionale del movimento di Gianni Alemanno. Un “no” senza appello a Sud chiama Nord espresso con 164 voti e 3 astenuti. E’ lapidario anche il ringraziamento a Cateno De Luca che segue il “no” e che spiega come l’interesse alla proposta di De Luca fosse dettata solo da una convenienza legata al fatto che Sud chiama Nord sia «l’unica forza politica emergente a cui è stato concesso di derogare alla raccolta di firme, ci ha offerto un’alleanza per partecipare alle elezioni europee».

Alemanno spiega ancora che «la direzione nazionale ha deciso di rifiutare questa proposta perché, almeno fino ad ora, ci appare troppo timida politicamente, non trasmettendo un messaggio di autentica opposizione all’Unione europea e un modello economico-sociale alternativo all’ideologia neo-liberista che ispira i trattati europei».

«La Direzione del movimento ‘Indipendenza!’ approva la relazione del segretario nazionale Gianni Alemanno, dopo ampio dibattito, e in particolare dà mandato al segretario Alemanno e al presidente Arlechino di promuovere un appello scritto al presidente della Repubblica per fermare la promulgazione della legge di conversione del Decreto Legge n. 7 del 29 gennaio 2024 sulle consultazioni elettorali, se questa legge conterrà ancora l’emendamento con cui – a quasi due terzi del periodo di tempo previsto per la raccolta di firme per la presentazione di liste nelle elezioni europee – vengono limitate fortemente le possibilità di derogare a tale raccolta di firme», si legge nel documento. «Questo provvedimento è chiaramente anticostituzionale e lesivo delle Direttive europee, considerato anche il numero abnorme di firme necessarie per presentare una lista a tali elezioni (150.000 firme complessive, con 3 mila firme per ogni regione comprese Valle d’Aosta e Molise, contro le 60 mila necessarie per le elezioni politiche nazionali). Preso atto delle sollecitazioni emerse dal dibattito, volte a cogliere la doppia opportunità di concorrere alle elezioni europee e di accreditare il simbolo per le successive elezioni, non ritiene di aderire alla proposta di alleanza elettorale per le elezioni europee lanciata dal Movimento ‘Sud chiama Nord’ di Cateno De Luca – prosegue -. Questa proposta, come oggi viene formulata, è troppo timida per essere aggregante per l’elettorato a cui il Movimento Indipendenza si rivolge, perché non trasmette un messaggio di autentica opposizione all’Unione europea e non delinea un modello economico-sociale alternativo all’ideologia neo-liberista che ispira i Trattati europei. Impegna l’Esecutivo politico nazionale a lanciare un ‘Manifesto contro l’Unione Europea, per l’Europa dei popoli’ che sia un punto di riferimento per tutti coloro che, a prescindere dalla loro provenienza ideologica, vogliono l’Indipendenza dell’Italia e delle altre nazioni europee da ogni forma di sudditanza, un nuovo modello economico e sociale ispirato all’identità europea e quindi alternativo al capitalismo liberista, l’immediato cessate il fuoco in Palestina e in Ucraina, una vera apertura dell’Italia al Mondo multipolare che sta crescendo fuori e contro l’unipolarismo americano. Solo in questo quadro si dà delega all’Esecutivo di verificare nuove proposte di alleanza per partecipare alle elezioni europee, scegliendo gli eventuali candidati da presentare nelle diverse circoscrizioni elettorali».

Così a Cateno De Luca, ad oggi, rimane un logo con lo spazio più “grosso” che ospita l’ex ministro super leghista Castelli, “promotore delle esigenze del Nord”, ingombrante ospite di un partito, quello di De Luca, che si fa latore, invece, delle esigenze del Sud. Come due poli che si respingono non si comprende come sia possibile coniugare in una sola cordata politica le due ideologie, totalmente opposte. Lo si comprende, però, meglio se si pensa a quanto affermato proprio da Alemanno: «l’unica forza politica emergente a cui è stato concesso di derogare alla raccolta di firme».

Adesso a chi toccherà? Forse ad Italexit di Gianluigi Paragone? Un “passaggio” in effetti fa sempre comodo.

gianni alemanno voce di Sicilia