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Senato – Il caso di Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone vittima della mafia. Musolino “Presentata oggi interrogazione a firma di tutto il gruppo parlamentare di Italia Viva

- 05/03/2024
musolino il riformista

MESSINA, 5 MARZO – Lia Pipitone fu uccisa il 23 settembre del 1983 all’Arenella, quartiere di Palermo. Lia era stata condannata a morte della mafia per il solo motivo di essersi ribellata al peso dell’eredità delle regole mafiose del padre, un boss di Cosa Nostra. Il figlio di Lia, Alessio Cordaro, ebbe un ruolo determinante ai fini dell’accertamento dei fatti che portarono alla condanna a 30 anni nei confronti degli autori materiali dell’omicidio della madre. Ma nonostante ciò la sua domanda di assunzione presso la Regione Siciliana in qualità di familiare di vittima di mafia, non è stata accettata. “Oggi ho presentato l’interrogazione che avevo annunciato circa il respingimento della domanda di assunzione presso la Regione Siciliana di Alessio Cordaro, figlio di Lia Pipitone vittima di mafia“ dichiara la Senatrice di Italia Viva Dafne Musolino . “Il mancato riconoscimento quale vittima di mafia di Lia Pipitone – continua la Senatrice Musolino – assume il valore del tradimento della memoria e della storia terribile di una donna operato da una sterile burocrazia. La storia del femminicidio di Lia, colpevole solo di perseguire il proprio ideale di libertà e indipendenza, coltivato in un substrato familiare e culturale avvelenato dalla ingombrante e pericolosa presenza criminale di un nonno mafioso, che diede, verosimilmente, il permesso di ucciderla, non può essere ignorata da chi oggi non riconosce al figlio di questa donna esemplare, lo status di vittima di mafia; il rifiuto opposto al figlio Alessio Cordaro rappresenta una vera e propria ingiustizia che si somma al dolore e all’ignominia dell’omicidio della madre”.

Con la mia interrogazione firmata in modo compatto da tutto il gruppo parlamentare di Italia Viva, che ringrazio, ho chiesto alla Commissione Antimafia, della quale faccio parte, se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative urgenti intende adottare per riconoscere formalmente – e ad ogni effetto di legge – Lia Pipitone vittima innocente della mafia” conclude la Senatrice Musolino.

L’interrogazione della Senatrice Dafne Musolino è stata firmata dai senatori Enrico Borghi, Silvia Fegolent, Raffaella Paita, Matteo Renzi, Daniela Sbrollini e da Ivan Scalfarotto.

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