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Tutto quello che c’è da sapere sulle denominazioni di vino dello Jura

- 04/03/2024
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Nascosta tra la Borgogna e il confine con la Svizzera, questa piccola regione vinicola della Francia orientale è una gran scoperta per molti amanti del vino.

Per classificare i suoi vini, nello Jura esistono quattro Denominazioni d’Origine Controllata o AOC che coprono diverse aree geografiche e da questa regione proviene anche una gemma conosciuta come Vin Jaune.

L’AOC Côtes du Jura è la Denominazione d’Origine generale che copre i vigneti della regione che non sono inclusi nelle altre AOC. Sotto l’etichette Côtes du Jura vengono venduti principalmente vini bianchi, sia fermi che frizzanti, ma anche intriganti vini rossi, come il Cotes Du Jura Trousseau Aoc del Domaine Bruno Bienaimé.

La più grande delle denominazioni dello Jura è l’AOC Arbois, che è anche la sottoregione più settentrionale. Qui si possono produrre diversi stili di vino, ma è principalmente conosciuta per i suoi vini rossi, come il vino Arbois Rouge Partout, un blend di uve Pinot Noir, Ploussard e Trousseau prodotto dal Domaine Ratapoil. Il 75% dei vini rossi dello Jura sono commercializzati con questa denominazione che è stata tra le prime ad essere formalmente creata in Francia nel 1936.

L’origine del nome dell’AOC L’Étoile potrebbe essere legata all’innumerevole numero di fossili a forma di stella che abbondano nel suo sottosuolo o alla distribuzione del territorio tra le cinque colline che circondano l’omonima cittadina di L’Etoile. Lo Chardonnay è l’uva regina da queste parti e di fatto in questa sottoregione meridionale vengono prodotti quasi solo vini bianchi.

Château-Chalon è invece la più piccola denominazione geografica dello Jura e anche una delle più peculiari di Francia poiché sotto il suo sigillo può essere commercializzato solo uno stile di vino unico e distintivo, il Vin Jaune, prodotto esclusivamente con la varietà di uva a bacca bianca Savagnin.

Oltre a queste quattro AOC legate al territorio, ne esistono altre due dedicate a specifiche tipologie di vini che possono essere prodotti nell’intera regione. Si tratta dell’AOC Crémant du Jura, destinata ai vini spumanti, sia bianchi che rosati, vinificati con il metodo tradizionale della rifermentazione in bottiglia con almeno 9 mesi di contatto con i lieviti, e dell’AOC Macvin du Jura, utilizzata per i vini liquorosi elaborati fin dal XIV secolo con mosti bianchi, rosati o rossi non fermentati arricchiti con brandy e successivamente invecchiati in botti di rovere per almeno un anno. Tra gli spumanti vale la pena provare il Cremant Du Jura La Bulle D’Amelie Blanc De Blancs della cantina Domaine Bruno Bienaimé.

La regione dello Jura è anche la patria di due stili di vino distintivi che, nonostante la loro limitata produzione, hanno varcato i confini di questa regione e vengono apprezzati in tutto il mondo: si tratta del Vin Jaune e del Vin de Paille. Soprattutto il primo è diventato un mito tra gli appassionati e dalle nostre parti arriva grazie all’enoteca online Svino.it.

Il Vin Jaune o vino giallo, per via del suo colore dorato, è il vino più tipico dello Jura. È prodotto esclusivamente con uve Savagnin raccolte tardivamente e dopo la fermentazione il vino deve rimanere in botti di rovere non completamente riempite, sotto un velo di lieviti indigeni, per almeno 5 anni, senza che il contenitore possa essere riempito durante tale periodo per rispettare la naturale evaporazione e concentrazione che avviene durante questo processo. Questo velo di lievito, “voile” in francese, che protegge il vino si sviluppa dalle particolari condizioni ambientali della zona e senza l’intervento del vignaiolo. Il contatto prolungato con il velo conferisce ai vini le proprie caratteristiche uniche, rendendoli potenti, asciutti e con aromi concentrati di frutta secca e spezie.

Uno dei migliori esempi in questo senso è il vino Arbois Pupillin Vin Jaune Aoc della cantina Tony Bornard che viene commercializzato in una caratteristica bottiglia da 62 centilitri di volume, detta clavelin. Questa bottiglia è l’unica con questa capacità autorizzata alla vendita nell’Unione Europea: secondo la leggenda si ritiene che questa fosse la quantità di vino che rimaneva da ogni litro iniziale dopo l’evaporazione causata dalla fase di invecchiamento. Si consiglia di consumare il Vin Jaune dopo almeno 10 anni di maturazione in bottiglia, ovvero quasi 20 anni dopo la data di vendemmia, per poterselo godere al massimo del suo potenziale.

Dal canto suo, il Vin de Paille (vino di paglia) può essere prodotto con le varietà di uve bianche Savagnin, Chardonnay e rosse Poulsard e Trousseau. La produzione di questo vino dolce naturale è anch’essa regolata da una rigida disciplinare. I grappoli d’uva matura a vendemmia tardiva vengono stesi su graticci o appesi in locali ben areati per almeno 6 settimane. Dopo questo periodo di prolungato e lento appassimento le uve vengono pressate ottenendo un mosto dall’elevata quantità di zucchero che viene fatto fermentare fino a trasformarsi in un vino la cui gradazione alcolica è compresa tra 14,5° e 17°. I Vin de Paille sono squisiti, con aromi e sapori concentrati, complessi e molto persistenti.

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