164 views 9 min 0 Comment

Scuola, Valditara: “Nei prossimi tre anni concorsi per altri 70.000 docenti”

- 27/02/2024
valditara adnkronos

”La riforma del voto in condotta è all’esame del Senato e ormai alle battute conclusive. E’ importante questa riforma perché ridà valore al comportamento e quindi alla condotta ma soprattutto cambia il senso delle sospensioni. Prima significavano stare a casa, quasi un premio, adesso invece saranno più scuola, più studio e anche attività di cittadinanza solidale”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara intervenendo al Forum Adnkronos al Palazzo dell’Informazione.

Quanto alla riforma dei giudizi, per Valditara “serve per fare maggiore chiarezza in modo che le famiglie e gli studenti sappiano qual è il livello dei loro apprendimenti”. “Quindi accanto a dei giudizi analitici più complessi, più tecnici che servono innanzitutto ai docenti per ricostruire il percorso dello studente – spiega – ci dovrà essere una pagella, un documento che qualifichi, ottimo, buono, sufficiente e insufficiente in modo che ci possa essere una rappresentazione molto evidente, utile per capire come migliorare”.

Concorsi docenti

Valditara ha poi definito i concorsi per l’assunzione in ruolo dei docenti come “uno dei tanti passaggi per colmare i vuoti di organico”. “A settembre abbiamo assunto 40.600 nuovi docenti – ha ricordato – e abbiamo avviato le procedure per reclutarne altri 70mila nei prossimi tre anni. E’ importante che vi sia ogni anno un bando di concorso per reclutare stabilmente, avviando così un nuovo corso rispetto al passato”. In particolare sui docenti precari, Valditara ha evidenziato che va affrontato il problema degli incentivi, rappresentando che “spostarsi dal luogo di residenza a quello di lavoro” potrebbe significare per un docente “un costo della vita molto più alto”. Quindi, “con i sindacati bisogna studiare delle forme di incentivazione per incoraggiarli a trasferirsi”.

Con nuovo contratto ci saranno aumenti medi interessanti

Valditara ha poi ricordato che “l’ultima legge di bilancio ha previsto ben 5 miliardi di euro per il pubblico impiego, di cui una parte molto importante, attorno ai 3 miliardi, andrà al nuovo contratto per il personale della scuola. Che significa incrementi medi molto interessanti, soprattutto se sommati ai 124 euro al mese dell’aumento per i docenti nel contratto firmato lo scorso anno”. Le risorse impiegate per la scuola compresi i fondi del Pnrr, 1,2 miliardi di euro, andranno a coprire i progetti delle “classi innovative, quindi la didattica digitalizzata fino all’utilizzo dell’intelligenza artificiale”, ha spiegato il ministro. Per la formazione degli insegnanti sulle materie Stem “ci sono 600 milioni di euro, soldi già distribuiti” e per la formazione alla didattica innovativa altri 450 milioni di euro.

Per quanto riguarda gli asili nido “abbiamo messo 750 milioni di risorse nostre per raggiungere i nuovi target concordati con la Commissione europea”, ha ricordato il ministro. Mentre invece sull’edilizia scolastica sono stati stanziati 3,9 miliardi di fondi Pnrr e 1,2 miliardi del Ministero con cui “si sta ristrutturando quasi il 20% delle scuole”. “Stiamo parlando di una serie di interventi per tutta la scuola italiana molto significativi, tra l’altro abbiamo esteso i fondi Pnrr anche alle paritarie. E mi fa piacere che la Commissione europea abbia dichiarato che l’Italia è il primo Paese per obiettivi, riforme e investimenti Pnrr. Tutto ciò è frutto di uno straordinario sforzo e gioco di squadra di tutti i ministeri con la regia del ministro Fitto”.

“Sono stati inoltre stanziati 50 milioni di euro per i viaggi di istruzione garantiti anche agli studenti di famiglie disagiate. Un modo per garantire a ragazzi di famiglie in difficoltà di poter participare ai viaggi di istruzione, tenendo conto anche dell’aumento dei costi. Ragazzi che sarebbero stati invece discriminati”.

Riforma istituti tecnici e professionali

“La riforma ‘4+2′ degli istituti tecnici e professionali è un’innovazione fortemente attesa in particolare dal mondo produttivo per lo straordinario bisogno di competenze, e proprio questo elemento ci fa capire che è di straordinaria utilità per i nostri giovani, perché se è vero che c’è un forte disallineamento fra la domanda e l’offerta di qualifiche questo vuol dire che i nostri giovani perdono straordinarie opportunità occupazionali. Credo che sia doveroso nei confronti dei nostri giovani offrire loro programmi formativi vincenti anche per gli sviluppi occupazionali”. “E’ una riforma in linea con i migliori ordinamenti europei, che punta molto sull’internazionalizzazione e sul rapporto con l’impresa, che consente ai nostri giovani di entrare un anno prima nel mondo del lavoro – ha spiegato Valditara – I programmi sono nuovi e chi pensa che sia solo una compressione del programma quinquennale in 4 anni sbaglia: questa è la vecchia impostazione che non ha funzionato proprio perché non aveva tutti questi caratteri di novità e di collegamento forte con il mondo del lavoro”. “La risposta è stata molto buona, calcoliamo che le famiglie avevano solo tre settimane per decidere, non vi è stato orientamento sul tema perché la riforma è partita a gennaio, tuttavia sono 2.100 i ragazzi che si sono iscritti ed è un avvio in via sperimentale, se facciamo un raffronto con la sperimentazione quadriennale avviata dal passato Governo vediamo che la nuova filiera dei tecnici e professionali ha raccolto 4 volte gli iscritti della precedente riforma”, ha aggiunto Valditara.

Contro ‘diplomifici’ strategia forte per riportare cultura legalità

“Per la prima volta c’è una strategia forte e determinata per ridare forza alla cultura della legalità anche con riguardo ai cosidetti ‘diplomifici’. Noi dobbiamo avere come stella polare la cultura della legalità. Contro i diplomifici non abbiamo utilizzato soltanto gli ispettori che abbiamo mandato nelle scuole come si è fatto anche in passato, ma abbiamo anche stipulato un protocollo di intesa con la Guardia di Finanza per far sì che possa intervenire su nostra segnalazione per controlli e verifiche, per accertare che lo studente risieda effettivamente dove ha dichiarato di risiedere, cioè dove c’è la scuola e non che lavori e viva a mille km di distanza figurando fittiziamente presente a scuola”. “Tra le altre misure che intendiamo proporre c’è il divieto del famoso 4 anni in uno, l’obbligo del registro elettronico, il divieto di formare più di una classe collaterale. Non sarà quindi più possibile avere istituti che passano da 8 a 800 iscritti all’ultimo anno”, ha aggiunto Valditara.

No ai cellulari in classe

Smartphone in classe? “Dobbiamo proteggere i nostri ragazzi, lo dicono tutte le agenzie internazionali che specie per i giovanissimi possono rappresentare un danno: ritardi di apprendimento, problemi di memorizzazione, deficit di attenzione, etc. Siccome i cellulari si usano purtroppo già tanto fuori dalla scuola, credo non sia opportuno soprattutto per i più piccoli delle primarie, elementari e medie, il suo utilizzo per scopi didattici. Ma non c’entra niente con il tablet, anche se quest’ultimo non deve essere il principale strumento per imparare a leggere e scrivere”, ha poi detto Valditara, ricordando che sull’uso dei cellulari per scopi non didattici c’è la circolare del Ministero “che va rispettata”.

Il nuovo libro sui talenti

Rispondendo a una domanda sul suo libro in uscita ‘La scuola dei talenti’, il ministro ha poi spiegato che “la scuola dei talenti è la scuola che valorizza le abilità di ogni giovane. E’ la scuola costituzionale. E proprio per questo noi abbiamo pensato al docente tutor per personalizzare la formazione, come se fosse un abito sartoriale, modellata su misura delle abilità del singolo. In modo che ogni ragazzo possa recuperare i ritardi, accelerare laddove in classe si annoia e più in generale una scuola che dia la possibilità di realizzare i propri sogni, le proprie aspirazioni e le proprie potenzialità”.

valditara adnkronos
Immagine WhatsApp 2024 01 25 ore 19.28.04 8e004115