nota stampa SILPOL – Segretario Giuseppe Gemellaro
Da qualche tempo assistiamo alla continua enunciazione che Messina è divenuta “Città della musica e degli eventi”.
Non vogliamo essere critici nei confronti di un fatto positivo che dà centralità al nostro territorio e ne fa, come per il crocierismo, punto di riferimento.
Ma al di là del fatto generale richiamato, vorremmo porre l’attenzione su un aspetto del sistema Concerti-Grandi Eventi, ovvero la matrice economica, le cui ricadute pur investendo gli interessi della Città, mantengono primario lo scopo lucrativo per i privati che organizzano tali manifestazioni.
Non secondaria a nostro avviso, appare la possibilità, prevista dall’art. 22 del D.L. 24aprile 2017 n. 50, utilizzata in gran parte di tante altre città, di far gravare le spese di organizzazione e di sicurezza, nella fattispecie quelle che attengono ai servizi svolti dalla Polizia Municipale, sugli organizzatori.
Detta materia, riportata anche dagli ultimi Contratti di lavoro, va disciplinata da apposito regolamento da approvarsi a cura dell’Amministrazione.
Occorre rammentare come la bozza del suddetto atto normativo, elaborato dal Corpo di Polizia Municipale, navighi da tempo, svariati anni, nei meandri e nelle pieghe di Amministrazioni che succedutesi non hanno trovato tempo e voglia di mettere mano a questo specifico aspetto.
Non si tratta, precisiamo, di una misura generalizzata che debba costituire un ulteriore costo per i soggetti che organizzano ogni evento perché in tal senso, nel rispetto della norma andrebbero escluse quelle manifestazioni riconosciute di interesse collettivo, ma ha rilevanza in occasione dell’organizzazione di Concerti od eventi similari che utilizzano le location territoriali per finalizzazione di lucro, aspetto da non considerarsi vessatorio nei confronti di questi ultimi in quanto ormai in uso in tante realtà urbane.
Vi è un ulteriore puntualizzazione che bisogna fare anche in ragione delle speculazioni mediatiche subite dai lavoratori della P.M. di Messina in occasione di particolari periodi e di quelle grandi manifestazioni che hanno comportato fino ad oggi un impiego generalizzato di una struttura in forte affanno e che ha determinato per gli appartenenti ad essa anche limitazioni di diritti fondamentali come fruizione di ferie e riposi.
Si tratterebbe di avere uno strumento regolamentare e di programmazione che supererebbe tutti i limiti finora riscontrati e, condizione da non sottovalutare, anche quel peso economico sempre lamentato dall’Amministrazione che in questi casi graverebbe così sui privati.
Una semplice operazione che porrebbe la nostra Città al pari di altre realtà. Basta volerlo!!
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