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LESIONI E MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE DUE MISURE CAUTELARI

- 27/02/2024
polizia controlli

Nell’ambito del fenomeno della violenza contro le donne, sono state svolte nei giorni scorsi diverse indagini da parte della polizia giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Capo d’Orlando, sotto la cabina di regia della Procura della Repubblica di Patti diretta dal dott. Angelo Cavallo.

La predetta attività ha portato all’emissione di due ordinanze di misure cautelari personali: la carcerazione presso la casa circondariale di Barcellona P.G. a carico di un cittadino nigeriano e l’allontanamento dalla casa familiare nonché il divieto ad avvicinarsi alla ex moglie a carico di un cittadino tunisino.

Il primo caso riguarda un cittadino nigeriano da anni residente in Capo d’Orlando, già destinatario di un provvedimento giudiziario emesso dalla Procura della Repubblica di Patti, per i reati di maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie anch’essa nigeriana, perpetrati in presenza di figli minori.

In tal caso l’attività d’indagine aveva accertato come lo stesso, in due occasioni, nelle ore notturne, mediante alterazione del braccialetto elettronico, era evaso dagli arresti domiciliari e in un’altra circostanza si era presentato presso l’abitazione della parte offesa aggredendola. Per tale eventi il G.I.P. del Tribunale di Patti ne ha disposto la carcerazione.

Nell’altro caso, invece, una donna rumena, con il marito di origine tunisine, residente da qualche anno nel centro orlandino, dopo avere anch’essa subito lesioni e maltrattamenti da parte del compagno, riusciva, in un periodo di assenza del marito che aveva fatto rientro in Tunisia, a raccontare tutto il suo dramma e a denunciarlo.

In data 26 febbraio, al reo, appena rientrato in Italia, è stato notificato dagli agenti del Commissariato di Capo d’Orlando il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e di divieto a frequentare la vittima.

Si ricorda che i procedimenti sono ancora in fase di indagini preliminari e che la loro posizione sarà definita solo dopo l’emissione di sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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