Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Dario Carbone, unitamente ai colleghi Libero Gioveni e Pasquale Curró (FDI), Dario Zante, Giandomenico La Fauci e Federica Vaccarino (ORA SICILIA), Giuseppe Villari, Amalia Centofanti e Rosaria D’arrigo (PRIMA L’ITALIA), Giulia Restuccia ed Emilia Rotondo (LEGA) Antonella Russo (PARTITO DEMOCRATICO), Cosimo Oteri (FORZA ITALIA), Raimondo Mortelliti (CON DE LUCA PER BASILE), Cettina Buonocore (GRUPPO MISTO), Margherita Milazzo (SUD CHIAMA NORD) ha richiesto al Presidente del Consiglio Comunale di riunire il Consiglio Comunale “in un termine non superiore a 15 giorni” inserendo all’ordine del giorno l’argomento “Stato di degrado e ipotesi di riqualificazione dell’area dell’Hotel e Lido di Mortelle.”, invitando a partecipare il Sig. Sindaco di Messina Dott. Federico Basile, il Sig. Assessore alla pianificazione urbana ed al decoro urbano Ing. Salvatore Mondello, il sig. Assessore agli spazi pubblici ed agli interventi igienico sanitari Dott. Massimiliano Minutoli, il sig. Assessore alle politiche del mare ed ai beni demaniali Ing. Francesco Caminiti, i competenti Dirigenti e Tecnici del Comune di Messina, il sig. Soprintendente ai beni culturali ed ambientali di Messina ed il sig. Dirigente del Demanio Regionale – Struttura Territoriale ed Ambientale di Messina.
“Dalle recenti notizie di stampa e riconoscendo il merito alle testate locali che hanno mantenuto accesi i riflettori sulla questione è emersa la volontà dell’Amministrazione Basile – sino ad ora inerte unitamente alla precedente Amministrazione con la quale agisce in continuità – di intervenire al fine di arginare lo stato di degrado dell’area dell’Ex Hotel e Lido di Mortelle operando in direzione di una necessaria riqualificazione ambientale e ad avviso degli scriventi, la tematica merita di essere approfondita dinnanzi all’intero Civico Consesso alla presenza delle Istituzioni sopra citate.” ha dichiarato Dario Carbone di “Fratelli d’Italia”, promotore e primo firmatario della richiesta.
“L’area di Mortelle rappresenta il classico esempio di “mare negato” ai messinesi e le lungaggini burocratiche non possono essere più tollerate da una cittadinanza che ha necessità di recuperare ogni suo affaccio al mare anche per favorire investimenti nel settore del turismo” conclude Carbone.