Il giorno 15 febbraio 2024, il Garante regionale per la Sicilia, Santi Consolo, si è recato, unitamente al dirigente e ad altro funzionario del suo Ufficio, a Caltanissetta, presso il Centro per il Rimpatrio di Pian del Lago, ove ha incontrato, fra gli altri, in rappresentanza della Prefettura, il dott. Ferdinando Trombadore, vicario del Prefetto, il capo dell’Ufficio Immigrazione dott. Fabio La Cagnina, il Direttore dell’Ente gestore del centro, dott. Carmelo La Paglia, la responsabile sanitaria dr.ssa Anna Santamaria, l’informatrice giuridica delle persone trattenute dr.ssa Elena Muscaglione, la psicologa presente nel centro, dott.ssa Pierangela Pace e l’assistente sociale dott.ssa Floriana D’Antoni.
L’accoglienza è stata particolarmente cordiale e tutti i partecipanti sono stati disponibili a fornire esaustivi chiarimenti e ad esibire e produrre la documentazione richiesta, parte della quale è stata rilasciata in copia.
Si è appreso così che la struttura, originariamente destinata a caserma, aveva subìto ad opera dei trattenuti un gravissimo danneggiamento nel 2020. Con il recupero successivo si sono realizzate strutture in cemento armato sul modello di altri CPR, proprio per limitare i danni in occasioni di proteste. I danneggiamenti tuttavia, anche se alcuni di poca entità, come quelli ai servizi igienici, sono stati, purtroppo periodici e continui e, tra i più gravi, si ricorda quello del 9 marzo 2023.
Quelli più rilevanti, come l’ultimo del 27 gennaio scorso, avvengono, secondo quanto riferito, in
coincidenza di arrivi da altri CPR, ove si erano verificati danneggiamenti e sommosse.
Il CPR di Caltanissetta è distinto in tre padiglioni. La ricettività antecedente l’ultimo
danneggiamento era di 92 persone; allo stato è di 68, con presenza effettiva al 15 corrente mese di 50 trattenuti.
L’informatrice giuridica riferisce che nessuno dei presenti allo stato ha fatto rinuncia alla richiesta di protezione internazionale. Viene chiarito, inoltre, che per le relative istanze, come per quella di rimpatrio volontario, è stata predisposta apposita modulistica comprensibile al sottoscrittore, perché multilingua (italiano, inglese francese ed arabo); modulistica in copia viene acquisita dall’Ufficio.
Sono state prodotte le foto scattate in occasione degli ultimi eventi di protesta e i danni al
padiglione A si riscontrano principalmente agli armadietti in mattoni forati, completamente
distrutti, e al tetto di copertura in varie parti danneggiato). Il Padiglione B, all’interno, non ha riportato danni, mentre il padiglione C ha subìto i maggiori danni conseguenti all’incendio, anche dei materassi ignifughi, e all’imbrattamento con feci sia dei materassi che degli ambienti.
Da quanto è dato apprendere, compulsando sia il personale che gli ospiti della struttura, per quelli allocati nel padiglione C, si è reso necessario un ricovero di emergenza presso il locale mensa.
Alcune persone trattenute hanno riferito che nell’immediatezza hanno rifiutato tale situazione di emergenza perché non venivano forniti sufficienti materassi. Il personale presente ha chiarito che l’indisponibilità parziale era determinata dal numero elevato di materassi che erano stati
danneggiati e resi inservibili anche in occasione di altra pregressa recente protesta.
Il Personale che accompagnava il Garante si è riservato di fornire all’Ufficio documentazione dalla quale risulterebbe che si è intervenuti nell’immediatezza anche con idranti nel padiglione C, compiutamente quindi ripulito in 2/3 giorni. Anche il ripristino è stato abbastanza rapido con ripitturazione di tutti gli ambienti.
In esito a ispezione nei tre padiglioni, l’Ufficio dà atto che gli stessi sono allo stato tutti agibili e che l’unico mancato ripristino è relativo alle aperture di ingresso (sarebbero state scardinate),
sostituite da tendaggi pesanti.
Nel padiglione C sono presenti 4 bagni e 4 docce, oltre i lavandini disposti in altra parete. Sia i
bagni che le docce assicurano la riservatezza perché a tali ambienti si accede attraverso una parete in cemento armato che si frappone ad altra retrostante, al fine di impedire la vista dall’esterno.
Nel padiglione A vi sono pure 5 bagni e 3 docce, disimpegnate allo stesso modo del padiglione C; mentre nel padiglione B i bagni sono 4 e le docce sono 4 (la capienza è inferiore a quella degli altri padiglioni), disimpegnati sempre allo stesso modo.
Nessuna delle persone trattenute si è lamentata della carenza di acqua e dell’impossibilità di farsi la doccia.
Si è pure verificato che nel padiglione C il getto di aria calda, proveniente dall’impianto di
condizionamento centralizzato, era efficace.
Le persone trattenute fruiscono di tre sale con attiguo servizio igienico per i colloqui che espletano con gli avvocati. Tali ambienti, in esito alla visita, si presentano decorosi e adeguatamente arredati.
Si notano pure gli elenchi degli avvocati affissi alla parete, per una libera facoltà di scelta del legale.
Nel centro è anche presente un altro vano predisposto per le udienze a distanza.
Nel corso della visita, interloquendo con le persone trattenute, alla presenza dell’informatrice
giuridica, si comprende che gli interessati sono stati aggiornati sulle vicende giudiziarie a loro
carico in modo adeguato; interpellati, hanno dato conferma della possibilità di interloquire, nel
corso dell’udienza a distanza, tramite monitor, con il giudice e il proprio difensore.
Quanto all’assistenza sanitaria, nel corso della visita presso l’infermeria, si è notata la presenza di un medico e di un infermiere. Tale ambiente è apparso adeguatamente attrezzato e il personale, in esito a specifica verifica, risulta dotato anche di defibrillatore e bombola di ossigeno.
Alla presenza della dr.ssa Santamaria, responsabile sanitaria, si è pure interloquito con le persone trattenute in merito alle loro problematiche sanitarie. La dottoressa, consultando anche il proprio registro, ha fornito esaurienti spiegazioni e si è constatato che erano stati espletati, esami, prelievi a fini diagnostici e prescrizioni di cura, fornendo i relativi medicinali. Si notava una particolare conoscenza personale della dottoressa di ciascun detenuto, anche per il modo confidenziale con il quale cordialmente interloquivano.
In un caso, una persona trattenuta , in esito ad esami diagnostici, risultava affetta da dislipidemia, ma aveva rifiutato, almeno inizialmente, le pillole prescritte; in esito a chiarimenti richiesti dal Garante, lo stesso ha ammesso di averle poi assunte con beneficio.
Si è appreso poi che rispetto alla situazione alla data della precedente visita del Garante, nel
maggio del 2022, l’assistenza sanitaria è notevolmente migliorata, perché, da quanto riferito, vi è la presenza giornaliera di un medico che varia, secondo il numero degli assistiti presenti, dalle 5 alle 8 ore; un infermiere poi è giornalmente presente e la reperibilità sanitaria sarebbe garantita nell’arco di 12 ore al giorno. Per l’attività specialistica, grazie alla Prefettura, è stata realizzata una corsia preferenziale con ASP, DSM e SERT.
All’ora di pranzo l’Ufficio ha controllato il vitto che perviene tramite catering e si è verificato che lo stesso è adeguato: due menù differenti (pasta e spezzatino con patate o tonno e insalata) e pasto differenziato per trattenuti con patologie, quali il diabete.
Nel corso dell’intera mattinata l’Ufficio del Garante, intrattenendosi con molti dei presenti e
visitando i padiglioni e le aree circostanti, ha potuto notare che non vi sono state manifestazioni di protesta con grida e urla, come a volte avviene in altri centri.
Il rapporto con tutto il personale e anche con le Forze dell’ordine appariva abbastanza cordiale. Le persone trattenute esprimevano particolari ansie e preoccupazioni per gli eventuali esiti negativi delle procedure di rimpatrio a loro carico.
Circa la permanenza nel centro, è stato riferito che una sola persona, di nazionalità bengalese, è ivi trattenuta dal 28 ottobre 2023, mentre per tutti gli altri la presenza media si aggira tra i 15 e i 90 giorni. Al riguardo il dott. La Cagnina, dirigente responsabile dell’Ufficio Immigrazione, ha fornito i relativi elenchi con i dati di ingresso nel centro, di permanenza media per ciascuna nazionalità di provenienza e dei rimpatri effettuati.
Con tutti i partecipanti si è concordato che le criticità dovute alle manifestazioni di protesta e
danneggiamento potrebbero essere particolarmente attenuate se i trattenuti, anziché trascorrere inattivi le giornate, venissero impegnati in attività di apprendimento e istruzione; anche perché in relazione alla recente normativa, il trattenimento si potrebbe protrarre fino a 18 mesi. Molti dei presenti giungono dal Ragusano ove erano impegnati in attività di coltivazione degli orti; per tali soggetti, come per molti altri che svolgevano attività lavorative particolarmente utili, dispiace constatare che con elevata probabilità saranno comunque rimpatriati.