20

Febbraio

Sud chiama Nord Messina – Caso tesseramento assistenti sociali: Musolino, “Iscrizioni caldeggiate dall’assessore Calafiore? attendo ancora una risposta chiara”.

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Nessuna risposta chiara se non dichiarazioni che girano intorno alla questione ma che non vanno dritte al punto. Finanche un intervento diretto, e non invocato, da parte di Cateno De Luca, ma che, anche in questo caso non è dirimente sull’unica domanda che merita una risposta: l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Messina ha controfirmato o no i moduli di tesseramento delle neo assunte assistenti sociali che operano alle sue dirette dipendenze?

Lo chiede nuovamente e con estrema pacatezza la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino che ricorda che porre questa domanda è un suo dovere che rientra nel mandato che le è stato affidato da chi l’ha eletta. “Il codice deontologico delle assistenti sociali – ricorda la senatrice Musolino – vieta espressamente agli assistenti sociali di avere condizionamenti di qualsiasi tipop nello svolgimento della sua professione. Alla luce della mancata risposta dell’assessore Alessandra Calafiore che ha detto che ha detto che con l’assunzione le assistenti sociali sarebbero state liberate da qualsiasi condizionamento, mi chiedo quale condizionamento avrebbero subito? E perché si sarebbero iscritte adesso a Sud chiama Nord?”.

CATENO DE LUCA E IL VOTO SEGRETO

Ed alle dichiarazioni a caldo (anche fin troppo) di Cateno De Luca che ha detto in una sua diretta, “le assistenti sociali hanno votato per te, il 25 settembre del 2022, i candidati di Sud chiama Nord. Sono le stesse che hanno votato te!”, la Musolino sottolinea: “Quella del tesseramento delle assistenti sociali prescinde dalla mia posizione personale. Io non sono neanche in grado di sapere per chi hanno votato le assistenti sociali durante la campagna elettorale, perché il voto E’ SEGRETO e questo lo ricordo a chiunque pensi di poter controllare il voto e di conoscere l’identità degli elettori”.

UN DOVERE DI TRASPARENZA

Una questione personale? Assolutamente no, anche se in questi giorni una parte della stampa ha cavalcato “calessi” e “nostalgie” di partito che, all’evidenza della questione, si sciolgono come neve al sole, dato che quanto chiesto dalla Musolino, oltre che rientrare nella sua funzione istituzionale di senatrice della Repubblica Italiana, è volto inequivocabilmente a fare chiarezza su una vicenda che, se non chiarita, rimarrebbe un ombra fin troppo grande su un movimento che aspira a fare il salto nazionale. Una vicenda sulla quale, se quanto ad oggi in dubbio si rivelasse fondato e concreto, aprirebbe scenari giudiziari gravissimi per Sud chiama Nord. Pertanto fare chiarezza, senza se e senza ma, dovrebbe essere interesse precipuo proprio dei vertici del movimento, senza perdersi in giri di parole, frasi dette sottovoce o, al contrario urlate, che ingenerano solo ulteriore confusione e rinforzano dubbi su chi la politica già non la vede di buon occhio. Soprattutto per un movimento che della “buona politica” ne ha fatto la sua bandiera.

Così la senatrice Musolino ribadisce: “Proprio per ringraziare tutti coloro che mi hanno votato e che mi sostengono, per rispetto del mio ruolo, io continuo a porre la stessa domanda: è vero o no che ci sono state queste iscrizioni caldeggiate dall’assessore Calafiore? E’ una semplice domanda e continuo ad attendere una risposta altrettanto chiara“.

musolino studio