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Strage in famiglia, camera ardente per i fratellini. ‘Il più grande tentò di difendersi’

- 20/02/2024
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Ha tentato di difendersi Kevin Barreca, il 16enne ucciso – insieme al fratello di 5 anni e alla madre Antonella Salamone – durante un folle esorcismo dal padre, dalla sorella e da due complici.

E’ l’ultimo tragico capitolo della strage di Altavilla Milicia “raccontato” nell’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il carcere per gli assassini, il muratore Giovanni Barreca, Massimo Carandente e Sabrina Fina. Del delitto è accusata anche la figlia di Barreca, una ragazzina di 17 anni, ora detenuta.

Kevin, sottoposto a un esorcismo insieme alla madre e al fratello, legato e seviziato prima di essere ucciso, è riuscito a mordere Sabrina Fina e a colpire con un calcio Massimo Carandente, la coppia di sedicenti “guaritori” che hanno partecipato alla strage. Ma la sua strenua difesa non gli ha salvato la vita. I segni delle sue reazioni sono stati trovati dagli investigatori sul corpo della donna che, interrogata, prima di avvalersi della facoltà di non rispondere, ha detto che il problema della famiglia Barreca era l’aggressività del ragazzo. Una versione inverosimile per coprire la responsabilità.

Oggi un corteo di bambini e ragazze delle scuole ha accolto ad Altavilla Milicia le salme del ragazzino e del fratello, Emanuel. “Ho detto a mia figlia che il suo compagno è partito via. Si trova in un altro comune in Italia. E’ dovuto andare via perché il papà aveva trovato un altro lavoro. Che potevo dire a mia figlia di cinque anni” dice la mamma di una compagna dell’asilo frequentato da Emanuel senza riuscire a trattenere le lacrime.

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