Il territorio di Vulcano non è mai stato reso sicuro nonostante i 5 milioni di euro stanziati per la sicurezza dopo la dichiarazione di stato di emergenza nazionale. L’Associazione nata a Vulcano per la tutela e difesa del Territorio, ha più volte chiesto chiarimenti sulla gestione dei fondi pubblici. I chiarimenti arrivano da parte della Protezione Civile Regionale solo a emergenza finita
19 febbraio 2024_ – L’Associazione La Fucina di Efesto APS di Vulcano* lancia un grido di allarme sulla situazione in cui versa l’Isola, a seguito dello stato di emergenza nazionale dichiarato nell’ottobre 2021.In particolare, è stato chiesto alle Istituzioni competenti, attraverso interlocuzioni parlamentari e chiarimenti, circa la gestione degli interventi e dei fondi relativi all’emergenza vulcanologica, che avrebbero dovuto mettere in sicurezza l’Isola fin dall’inizio del 2022.La Fucina di Efesto APS evidenzia: “Stanchi del silenzio abbiamo chiesto, attraverso una PEC informazioni a tutti gli organi competenti: Presidenza protezione Civile Nazionale, Protezione Civile Regionale, Presidenza Regione Sicilia, INGV, ASP Messina, Vigili del Fuoco Messina, ARPA Sicilia, Sindaco Comune di Lipari.La risposta, parziale (7 voci di spesa non sono state menzionate nella risposta) e “scaricabarile”, arriva dopo due anni dall’inizio dell’emergenza, da parte di Salvo Cocina Protezione Civile Regione Sicilia, che ha inviato il dettaglio di spesa dei quasi 5 milioni di euro destinati a Vulcano. Nessun altro Organo competente ha risposto.In questa nota sono evidenziate alcune mancanze da parte del Comune di Lipari per portare a termine l’iter burocratico e sbloccare questi finanziamenti necessari a completare le vie di fuga necessarie in caso di emergenza:- il parere ambientale per la messa in sicurezza della SP 178, il cui finanziamento ammonta a 500 mila euro;- l’intera progettualità che ammonta a oltre 2 milioni di euro, includendo l’allargamento del tratto finale di questa sede stradale con annessa area di attesa per i veicoli a Gelso.- La mancata manutenzione del Terminal detto COAA questo quadro poco confortante si aggiunge il silenzio dell’Asl di Messina che, ancora non si è pronunciata sulla richiesta della stessa Protezione Civile siciliana, per un potenziamento del Presidio sanitario di Vulcano per l’ammontare di 30 mila euro.Inoltre, non è stata eseguita la sistemazione del ‘sentiero Cratere’, il cui finanziamento è di oltre 252 mila euro e non c’è traccia delle attività di informazione e comunicazione per la popolazione, per le quali erano stati stanziati 40 mila euro, oltre a qualche raro cartello anche mal tradotto in lingua straniera.Solo in data 31 gennaio 2024, a emergenza finita, è stata deliberata la chiusura del Pontile di Ponente, per la messa in sicurezza, si spera definitiva dello stesso, che di fatto blocca tutt’oggi l’Isola alle piccole imbarcazioni. Si parla di lavori che sarebbero dovuti partire due anni fa e che ora rischiano di mettere nuovamente in ginocchio l’Isola prima dell’inizio della stagione turistica. Peraltro, non vi è alcuna traccia della messa in sicurezza del Pontile di emergenza di Gelso.Infine, nella nota lo stesso Cocina ha specificato che non sono previste forme di ristoro economico per le attività commerciali che hanno subito un danno per il netto calo di presenze turistiche a seguito dell’emergenza, contraddicendo una propria ordinanza firmata in data 16 novembre 2021.Alla luce di tutto questo, L’Associazione Fucina di Efesto APS evidenzia la grave situazione in cui versa l’isola di Vulcano, decisamente peggiorata negli ultimi due anni per il mancato afflusso turistico dovuto all’emergenza e ai mancati provvedimenti che lasciano la popolazione insicura e bloccata. Oltre al danno la beffa.L’Associazione non sentendosi ascoltata chiede un interessamento concreto, “senza passerelle e scaricabarile”.