E’ un bell’inizio anno per Sindaco, Giunta e consiglio comunale tutto. Da questo mese scattano le indennità al massimo, come previsto anche in altri Comuni che hanno deciso di applicare l’aumento delle indennità all’apice degli incrementi previsti. La decisione partita proprio immediatamente dopo la vittoria elettorale di Federico Basile, oggi si concretizza con importi da capogiro per gli amministratori messinesi.
I commi da 583 a 587 della legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (legge di Bilancio 2022), infatti, hanno previsto e finanziato un incremento delle indennità di funzione dei Sindaci dei Comuni capoluogo sede di città metropolitana e dei Sindaci dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario in una misura percentuale, proporzionata alla popolazione, al trattamento economico complessivo dei Presidenti delle Regioni (attualmente pari a 13.800 euro lordi mensili).
L’incremento, dunque, è diventato realtà alla fine del 2021; peraltro proprio quando nel frattempo si è materializzata l’ipotesi di un alleggerimento normativo delle responsabilità dei Sindaci, limitandole a quelle esclusivamente politiche (vedi, al riguardo, il testo dell’art. 8 del DDL delega del 14.10.2021 in tema di riforma del TUEL).
Anche le indennità di funzione di Vicesindaci, Assessori e Presidenti dei Consigli comunali saranno adeguate alle indennità di funzione dei corrispondenti Sindaci con l’applicazione delle percentuali vigenti nei DD.MM. n. 119/2000 e 23 luglio 2020.
L’aumento delle indennità dei Sindaci ridetermina anche il compenso massimo mensile percepibile dai Consiglieri comunali, che è pari ad un quarto dell’indennità del Sindaco in base a quanto disposto dall’articolo 82, comma 2, del TUEL
A decorrere dal 2024, l’indennità di funzione dei Sindaci metropolitani e dei Sindaci dei comuni ubicati nelle Regioni a statuto ordinario, è stata parametrata al trattamento economico complessivo dei Presidenti delle regioni, sulla base delle seguenti percentuali che tengono conto della popolazione residente.
Si va, così, dai 13.800 euro al mese per il Sindaco di Messina, che come già scritto, guadagna più di quello di Parigi, agli 8 mila per il presidente del Consiglio comunale e tutta la Giunta, fino ad un incremento del 150% in più per i consiglieri comunali. Importi che fanno notizia ma che fanno anche male, però, ad una amministrazione che se da un lato aderisce a quanto previsto dalla norma che prevede gli aumenti ed alla quale Messina, con Basile, ha deciso di aderire immediatamente a norma appena pubblicata, dall’altra dimentica che la macchina comunale è tenuta in piedi dai dipendenti.
Quello che in molte occasioni è stato definito da Cateno De Luca “il popolo del 27” e che oggi si guarda allo specchio chiedendosi che fine abbiano fatto le somme della produttività che sono al palo dal 2022, non può che arricciare il naso alla notizia di indennità al massimo pari a quasi 5 o 6 volte gli stipendi medi del personale del Comune di Messina.
Insomma una ingiustizia che non trova soluzione da almeno un anno e mezzo e che attende mese per mese il saldo di spettanze maturate nel lontano 2022 ma che, ogni mese, non ne vede neanche l’ombra. Così mentre c’è chi fa fatica ad arrivare persino alla terza settimana, c’è chi improvvisamente ha visto il pagamento del proprio lavoro, a metà tra il politico e l’amministrativo, lievitare fino ad oltre il doppio.
Se si fosse usata la stessa celerità che l’amministrazione, consiglieri comunali (muti) compresi, nel votare i propri aumenti delle indennità anche per liquidare la dovuta produttività a chi tiene davvero in piedi l’Ente comunale, l’aria al Comune di Messina sarebbe “migliore” . Ad oggi così non è.
Eppure ogni imprenditore sa che la soddisfazione dei propri dipendenti è la garanzia migliore per raggiungere standard ottimali di qualità ed efficienza. La pensa così anche l’amministrazione Basile?
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