Dalle voci di corridoio, sempre più insistenti, alla nota di Palmira Mancuso coordinatrice nazionale di +Europa, fino alle richieste di chiarimento da parte della Senatrice Dafne Musolino di Italia Viva il passo è stato breve. La domanda proposta istituzionalmente è se fra le 7 mila e passa iscrizioni a Sud chiama Nord di Cateno De Luca a Messina vi siano anche le e gli assistenti sociali da poco stabilizzati e se la loro presentazione al movimento sia stata richiesta a firma della assessora ai servizi sociali Alessandra Calafiore.
“REPLICHE” INSUSSISTENTI COME DA MANUALE
Il moto innescato da Mancuso e dalla senatrice Musolino parte non tanto dal concetto, che comunque resta tutto, sull’opportunità di una scelta che rimane libera ma da segnalazioni sempre più insistenti di moduli con i quali a presentare gli assistenti sociali del Comune di Messina al movimento di De Luca sia stata proprio l’assessore Alessandra Calafiore. E proprio a garanzia di quest’ultima e della legittimità dell’operato dell’assessora si muove la richiesta di chiarimenti prima da parte della coordinatrice Sicilia di +Europa e poi dalla Senatrice di Italia Viva Dafne Musolino. Chiarimenti che stamane sono arrivati su Gazzetta del Sud (e ieri solo lì) da parte della Calafiore che ha sostenuto il principio di libertà di iscriversi ad un partito un diritto dei dipendenti comunali.
Replica che, però, non è minimamente entrata nel merito di quanto contestato. Quindi la domanda rimane tutta: le presentazioni di nuovi iscritti tra i dipendenti comunali sono o non sono a sua firma, in qualità di presentatrice? La Calafiore nella sua nota, inviata a tutta la stampa nella mattinata di oggi, scrive “per quello che mi risulta ci sono alcuni assistenti sociali iscritte a Sud chiama Nord, alcune iscritte al Pd alcune a Forza Italia, poi ci sono alcune iscritte alla Cgil, alcune alla Cisl, alcune all’Azione Cattolica, alcune al Circolo del Tennis…“, mostrando di avere una certa contezza degli orientamenti politici dei dipendenti comunali che la collaborano e che dirige, circolo del tennis a parte. Nulla, invece, su quanto direttamente contestato.
CATENO DE LUCA… DA BARI
Nulla di definito se non risposte fumose e provocatorie, a modo suo, da Cateno De Luca che impiega una diretta di oltre 20 minuti dall’aeroporto di Bari per spiegare quello che già ha detto la Calafiore sulla vicenda. Ma anche lui NULLA sulle modalità di presentazione, NULLA circa la modalità di presentazione di questi dipendenti comunali quali nuovi iscritti a Sud chiama Nord e NULLA se ciò è avvenuto per il tramite proprio dell’assessora .
Insomma le risposte non giungono come sono legittimamente e direttamente richieste e, come dovrebbe, senza giri di parole, che altri invece sembrano utilizzare per non replicare in modo chiaro.
TOTI & TOTINO E IL WASHIGNTON POST: LA REPLICA DELLA SENATRICE MUSOLINO
Cateno De Luca nella sua diretta cita, addirittura, Toti e Totino per descrivere le richieste di chiarimenti inoltrate da Mancuso, giornalista e politica, e nessuno lo vieta, e da parte della Senatrice Dafne Musolino nell’esercizio della propria funzione. Così, se De Luca cita due comici siciliani, la Musolino nella replica a quanto dichiarato dalla Calafiore cita invece il Washington Post:
“ ‘Democracy dies in darkness’ (“La democrazia muore nell’oscurità “) – scrive la Senatrice Dafne Musolino – questo è il motto che compare in alto nella prima pagina del Washington Post, per ricordare che il primo dovere della democrazia e di chi la difende è fare luce su ogni aspetto della vita pubblica.
Ed è quello che ha fatto, ancora una volta, Palmira Mancuso nella sua nota stampa, con la quale ha dichiarato che l’assessore ai servizi sociali sarebbe stata chiamata a difendere con il numero degli iscritti il suo ruolo all’interno del partito “arruolando” un certo numero di assistenti sociali appena assunte.
La cosa è ormai di dominio pubblico sulla stampa locale e se fosse vera sarebbe gravissima perché verrebbe meno l’imparzialità che dovrebbe regolare l’azione della pubblica amministrazione.
Ho fatto pertanto una nota con la quale a mia volta ho chiesto al Sindaco ed all’Assessore di chiarire la circostanza e ho messo in evidenza che i servizi sociali operano in un settore dove la fragilità dei soggetti destinatari non consente di avere ombre di nessun genere. Per questo ho chiesto un intervento del Sindaco del Comune di Messina affinché chiarisca con urgenza e pubblicamente questa vicenda a tutela sia dei soggetti interessati al servizio, che di tutti i cittadini che contribuiscono al bilancio comunale.
Ad oggi questo intervento non risulta pervenuto, come non risulta pervenuta una categorica smentita da parte dell’assessore la quale, invece, sulla stampa locale risponde che per quanto a sua conoscenza, le assistenti sociali neo assunte sono iscritte a vari partiti e che la stabilizzazione le avrebbe rese libere da condizionamenti politici.
Ora mi chiedo come faccia a sapere a quale partiti siano iscritte le persone che sono state assunte e in secondo luogo a quale titolo fossero condizionate o condizionabili.
A me sembra che l’amministrazione, come già fatto in occasione del “cenone di Natale” a base di pasta fredda e caprese, continui a rifiutarsi di rispondere trincerandosi dietro larvate minacce e frasi di circostanza e battutine ironiche fuori luogo.
La trasparenza della Cosa Pubblica non può essere solo uno slogan buono per le elezioni, ma deve essere una realtà che garantisce tutti.
E qui mi pare che ci sia bisogno di fare chiarezza su tanti aspetti…” conclude la senatrice Musolino.