“La netta presa di posizione della Toto Costruzioni che certamente contrasta con le ottimistiche dichiarazioni del CAS rispetto alla presunta fine dei lavori del viadotto Ritiro per il prossimo giugno, non solo mi destabilizzano, ma non possono non generare preoccupazione in noi consiglieri comunali e nella cittadinanza tutta che ormai sembra sfiduciata su ciò che le riserverà il futuro percorrendo la tangenziale! Il sottoscritto, consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che si era fatto promotore della Commissione ‘chiarificatrice’ svoltasi lunedì scorso sullo stato dei lavori del viadotto Ritiro, esprime forte preoccupazione sulla vicenda e chiede adesso ulteriore chiarezza fra i vertici del Committente e dell’impresa che stavolta sarebbe auspicabile che i due soggetti facessero congiuntamente. Dispiace dover constatare a distanza di quattro giorni dalla seduta – afferma Gioveni – che l’impresa, che occorre ricordare essere stata regolarmente invitata al confronto e che, secondo quanto emerso lunedì, si sarebbe ‘rimessa alle dichiarazioni del CAS’, adesso rilasci dichiarazioni che, pur se rispettabilissime, di fatto smentiscono in parte quelle emerse in Commissione. Sarebbe tuttavia importante capire già da adesso – prosegue il consigliere – la percentuale di rischio che l’opera non venga completata in tempo o, addirittura, visto che la Toto parla di chiari inadempimenti economici e tecnici da parte del CAS, si fermino nuovamente i lavori che peraltro sono ormai giunti al 95% del loro avanzamento. Per non parlare poi della ingarbugliata questione delle penali sollevata dalla Toto – insiste preoccupato l’esponente di FdI – che io stesso avevo proposto lunedì al direttore generale del Consorzio di compensare con le somme da liquidare alla fine all’impresa. Insomma – conclude Gioveni – questa eterna ed inqualificabile vicenda rischia a questo punto di avere un brutto epilogo che nessuno di noi si sarebbe sognato, sulla quale sarebbe anche auspicabile un intervento deciso del sindaco Basile a tutela di tutta la sempre più rassegnata comunità messinese”.
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