Torna in piazza Duomo a Messina il torneo “Futures” del circuito del “Beach volley Pro Tour 2024” per le qualificazioni del beach volley alle Olimpiadi di Parigi 2024. I messinesi si preparino, quindi, in piazza Duomo verranno nuovamente scaricate tonnellata di sabbia, la piazza si restringerà con qualche gradinata per pochi spettatori e di camion dell’organizzazione.
Un evento che lo scorso anno ha portato non molti spettatori (chi li ha contati e comunicati?) e molte critiche a cominciare dal tipo di spiaggia “scelta”. Una “selezione” che non è ancora chiara.
“Dopo il successo dello scorso anno, la manifestazione torna a Messina, sempre a piazza Duomo che ha visto l’area antistante la Basilica Cattedrale trasformarsi in una suggestiva arena con campi di pallavolo. L’edizione della scorsa estate è stata un grande successo, una vetrina importante per la nostra Città” dice l’assessore Massimo Finocchiaro, imprenditore della fornitura di materiali per il settore edile. Ma quanti bar, ristoranti e strutture ricettive ne hanno giovato? Quanti spettatori ha portato a Messina se non da altre città, almeno dal circondario? Avere i dati e poterli visionare sgombrerebbe il campo dai dubbi e dalle lamentele di chi, commerciante, dichiara “ho venduto solo succhi di frutta…“.
Messina ha bisogno di eventi invasivi come questo? Certamente, ANCHE di questi ma devono far parte di una strategia, servire davvero e in modo diretto all’economia della città. “Messina protagonista”, ma di cosa? Non basta allestire due campetti di beach volley per aver fatto la differenza.
FINOCCHIARO FORNISCA I DATI DEL “SUCCESSO”
La ricaduta, dopo un anno di assessorato di Massimo Finocchiaro, tra eventi e concerti e concertini, va MISURATA. E l’unico metro è la ricaduta effettiva sull’economia cittadina che non sembra sia proprio in buona salute. Tant’è che proprio la stessa amministrazione che parla di “successi” e di brand, istituisce al contempo una “cabina di regia” per affrontare una crisi economica endemica che non sa bloccare l’emorragia di imprenditori che chiudono e di posti di lavoro che si perdono. E che commette anche l’errore di dimenticare di invitare a far parte dell’ennesima cabina di regia proprio i diretti attori: gli imprenditori!
Nelle città dove gli eventi turistici creano plusvalore il primo dato che si misura è quello della crescita del valore dell’IRPEF. Un valore aggiunto che si ingenera con un effetto moltiplicatore diretto sulle attività direttamente coinvolte. A Messina si è verificato, dati alla mano, che hanno chiuso molte aziende specializzate proprio nel turismo, nella ristorazione e nella ricezione. Lo dice l’ISTAT. Quindi? Qualcosa non va nella narrazione e nell’uso generalizzato e superficiale di parole ed espressioni come “grande successo”. Successo per chi? Se ci riferiamo a panem et circenses allora di certo l’effetto c’è stato. Ma non è quello di cui ha bisogno Messina.
Cui prodest, quindi? I messinesi si rispondano una volta per tutte mentre “ammireranno” la spiaggia invadere la storica e tutelata piazza del nostro Duomo, un luogo che dovrebbe essere SACRO per l’amministrazione e per i cittadini, mentre Messina ha spiagge che andrebbero riqualificate e rivitalizzate. QUINDI? CUI PRODEST?
Intanto Messina nelle statistiche ISTAT del 2022 non figura nemmeno tra le prime 100 città turistiche per valore aggiunto d’Italia! Prima Roma, ultima Ragusa. Di Messina non vi è alcuna traccia.
Condividi: