Finito il tempo della spesa per il Comune di Messina? Il bilancio, ieri al “si” della Commissione, dice questo con l’impegno di 42 milioni accantonati per coprire le eventuali richieste di pagamento dei debiti. Lo scudo del Piano di Riequilibrio che finora, infatti, ha posto al riparo da procedimenti di recupero coatto da parte dei debitori dell’Ente, è venuto meno. E adesso si fanno i conti con la realtà.
L’imperativo è rispettare quanto scritto e promesso nel Piano e non sono assolutamente rose e fiori. Basta spese? In molti casi si, come descritto dal Sindaco ieri in commissione, a cominciare da impianti sportivi e viabilità, per le quali il Comune adesso è costretto ad uno stop, che, comunque, Basile spera di poter risolvere implementando i capitoli di spesa che verranno necessariamente meno.
E’ la realtà, quella vera, di una città in pre-dissesto che si svela e che racconta di una città che adesso deve davvero fare i conti e dare conto di come impiega le proprie risorse, limitate. Una verità che non ha proroghe né sconti, in quanto, come abbiamo già scritto, questo Piano di Riequilibrio che l’amministrazione, quella di prima e quella odierna, ha sbandierato come una vittoria è, in realtà, una amministrazione controllata che da questo bilancio, a cominciare dagli accantonamenti, è al vaglio periodico della Corte dei Conti. Sgarrare significherebbe dissesto, con tutto ciò che ne consegue, politicamente ed economicamente, al netto di eventi, cordoli, parcheggi e stipendifici.