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Strage in famiglia: i nomi dei due sospetti complici. Fanatismo religioso. Il Pastore Basile “Chiesa Evangelica non c’entra nulla”

- 12/02/2024
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Oltre a Giovanni Barreca, le due persone fermate ieri dai carabinieri con l’accusa di aver partecipato all’omicidio della moglie e dei due figli dell’uomo, sono Sabrina Fina e Massimo Carandente, due fanatici religiosi.

Come per il muratore 54enne reo confesso dei delitti, le accuse sono di omicidio plurimo e soppressione di cadavere.
La coppia- entrambi sono palermitani – avrebbe conosciuto Barreca durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica.
Un rapporto quello tra i due fermati e l’uomo che ha alimentato l’ossessione mistica del muratore, anche lui un fanatico religioso.
Sarebbero stati i due palermitani a istigarlo a uccidere i familiari – Angela Salamone e i due figli di 15 e 5 anni Kevin ed Emanuel – per liberare la casa da presenze demoniache e poi a partecipare materialmente ai delitti.

L’unica sopravvissuta alla strage è stata la figlia 17enne di Barreca, ora affidata a una comunità.
La notte tra sabato e domenica è stato il muratore a chiamare i carabinieri. “Ho ucciso la mia famiglia – ha detto- Venite a prendermi”. Nell’abitazione dell’uomo ad Altavilla Milicia i militari hanno trovato i cadaveri dei bambini, probabilmente strangolati. Uno era legato a una catena. In un’altra stanza, sotto choc, c’era la superstite in stato confusionale. I resti della terza vittima sono stati trovati bruciati e sepolti a poca distanza dall’abitazione.
Secondo i primi rilievi- ma l’autopsia darà risposte più precise- la moglie sarebbe stata assassinata giorni fa, i figli venerdì. Barreca e la superstite, dunque, sarebbero stati giorni con i cadaveri in casa.
Alla coppia accusata di complicità nei delitti i carabinieri sono arrivati grazie alle analisi dei cellulari del muratore e ad alcune testimonianze.

Il parroco e il pastore evangelico

“L’efferato omicidio di tre persone, mamma e due figli, della nostra Comunità, colpisce e coinvolge dolorosamente la nostra famiglia parrocchiale”, ha detto parroco di Altavilla Milicia, monsignor Salvo Priola, dopo la strage familiare. “Uniti nella fede del Crocifisso Risorto intensifichiamo la nostra preghiera perché il Dio di ogni misericordia accolga tra le sue braccia amorose le anime dei due bambini e della loro mamma – ha detto rivolgendosi ai fedeli – Affidiamo alla materna intercessione di Maria la figlia superstite perché senta su di sé il suo sguardo compassionevole. Invochiamo lo Spirito di Dio sul padre omicida perché nella Sua luce comprenda la portata dell’irrimediabile male compiuto e si apra alla grazia del perdono di Dio nella redenzione del suo Figlio Gesù”.

“Sia chiaro, la Chiesa evangelica non c’entra nulla in tutta questa storia”, ha detto all’Adnkronos è Gaspare Basile, pastore evangelico di Altavilla Milicia. La famiglia da qualche tempo si era avvicinata alla religione evangelica. “Ma non frequentavano la nostra chiesa – ha detto Basile – Vedevo spesso la signora al Comune, perché faceva servizio di pulizie al Comune, ma non frequentava nessuna chiesa evangelica. So che avevano degli incontri a casa propria, in campagna. Le chiese evangeliche sono poche ad Altavilla, ci conosciamo tutti. Era una persona che conoscevo, conoscevo anche la bambina. Ma ripeto la chiesa evangelica non c’entra proprio in tutto questo. Erano cristiani, lui non lo conoscevo. Sapevo che lei fosse cristiana, lui non ha niente di cristiano…”.

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