Il progetto per la riqualificazione della ex Città del Ragazzo di Messina, acquisita dal Comune di Messina per destinarla al “Dopo di Noi” per garantire le famiglie dei disabili, non è partito. La consegna dei lavori era prevista per lo scorso gennaio ma non c’è al momento nessuna evidenza. Il progetto quindi non decolla ma ciò che allarma è la notizia uscita su “Il Sole 24Ore” ad ottobre dello scorso anno che sostiene l’avvenuto definanziamento dal PNRR del progetto per la Città del Ragazzo. Sull’articolo di Manuela Perrone sul primo giornale economico italiano, si legge: “Non c’è solo il definanziamento dei grandi progetti di riqualificazione urbana, come Restart Scampia (156 milioni) e Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio (106 milioni) in Campania, oppure gli interventi nei quartieri San Berillo e Librino a Catania e l’ex Città del Ragazzo a Messina in Sicilia. Per valore finanziario, insiste al Sud quasi la metà delle misure che il Governo ha proposto di definanziare dal Pnrr. Più precisamente, investimenti per 7,6 miliardi, pari al 48% dei 15,89 miliardi eliminati dal Piano nella riscrittura italiana trasmessa il 7 agosto a Bruxelles (di quei 16 miliardi, sono stati già aggiudicati 12,3 miliardi per 42.786 progetti). Di contro, agli obiettivi in scadenza a fine anno, legati alla quinta rata, il Governo ha chiesto di aggiungere la Zes unica per il Mezzogiorno, con il suo piano di incentivi alle imprese che cuberà quasi un miliardo. Una mossa che fa scendere al 46% il definanziamento”.
La domanda è allora se il progetto, annunciato nel 2020 dall’allora sindaco Cateno De Luca con tanto di sopralluogo e foto di rito, è stato rifinanziato con altre misure o se è definitivamente rimasto al palo e sulla carta. La chiarezza è imperativa vista la tematica che preoccupa ed angoscia tutte le famiglie con disabili e che hanno come timore più grande proprio il “dopo di noi”.
Intanto è notizia di ieri di un incontro dell’amministrazione comunale, con al fianco la Messina Social City, svoltosi presso l’Istituto Antonello, vosto ad illustrare un progetto denominato “La bottega del possibile – work experience” nell’ambito, appunto, del progetto “Dopo di Noi” che ha annunciato l’avvio di attività laboratoriali “con l’obiettivo di garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone con disabilità”. Un progetto, concertato in collaborazione con l’Istituto Antonello, che però non fa alcun cenno a quella riqualificazione della ex Città del Ragazzo, una struttura che il Comune di Messina rilevò con Cateno De Luca. Un progetto che, se avviato e realizzato, avrebbe dato certezze e speranza a tante famiglie che chiedono non solo sviluppo di abilità che possano dare indipendenza lavorativa, ma soprattutto un luogo dove dare un futuro ai propri familiari quando resteranno soli e senza il sostegno delle proprie famiglie.
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