(ANSA) – ROMA, 06 FEB – “Basta guardare i dati per capire quando una norma non funziona bene: nel 2021, a fronte di 5418 procedimenti aperti per abuso d’ufficio, il 98% si è concluso
con una assoluzione o una archiviazione. Ma dietro c’è un iter, ci sono indagini, c’è soprattutto un pathos che i nostri amministratori non meritano. Non meritano di confrontarsi con
l’incertezza di una norma che espone loro e le persone che stanno al loro interno al pubblico ludibrio. Questo ddl sull’abuso d’ufficio e sulle intercettazioni non è una norma bavaglio, non
impedisce alla stampa di informare i cittadini, ma è una norma anti-pubblico ludibrio“. Lo dice in Aula al Senato la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, intervenendo in discussione generale al Ddl Nordio.
È motivo di soddisfazione apprendere che questa mia interpretazione sia stata accolta in questa legge. Processi importanti, come quello sulla strage di Bologna, avrebbero rischiato di non essere celebrati.
Dafne MUSOLINO
“I soggetti terzi, che non c’entrano con le inchieste, hanno diritto a non vedere violata la propria privacy, e non vedere pubblicato il proprio nome. Non ci piace il voyeurismo giudiziario. Questo ddl – aggiunge Musolino – incontra il favore di Italia Viva. Voglio anche esprimere apprezzamento per la modifica dell’articolo 6 sulle corti di assise e le età dei
giudici popolari. È una norma che segna un risultato importante per la giustizia italiana, sulla quale feci al ministro Nordio un question time. È motivo di soddisfazione apprendere che
questa mia interpretazione sia stata accolta in questa legge. Processi importanti, come quello sulla strage di Bologna, avrebbero rischiato di non essere celebrati. Rinnoviamo il nostro
sostegno al ministro Nordio, siamo sulla strada giusta, avanti così“.
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