L’autore dell’atroce gesto rischia fino a 27 mesi di reclusione. Comparotto: «Troppo poco, aspettiamo un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, come promesso da diverse parti politiche»
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) presenterà nelle prossime ore denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo per maltrattamento e uccisione di animali (articolo 544 ter comma 3 del Codice penale) nei confronti dell’uomo che ha legato il suo cane pitbull a un palo per poi dargli fuoco. La povera vittima è morta nel corso della scorsa notte.
L’Ufficio legale dell’associazione invierà inoltre istanza al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, affinché emetta un’ordinanza interdittiva che vieti al soggetto nonché ai suoi familiari e ai suoi conviventi di detenere animali.
L’autore dell’atroce gesto rischia fino a 27 mesi di reclusione. «Troppo poco, aspettiamo un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, come promesso da diverse parti politiche», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Soggetti che incrudeliscono contro gli animali sono soggetti pericolosi che possono tranquillamente passare dall’animale all’uomo. L’ordinamento dovrebbe considerare anche questo».
L’Oipa da sempre auspica un inasprimento delle pene per i reati di cui sono vittime gli animali, tanto più in un’epoca massmediatica come l’attuale. Il moltiplicarsi della pubblicazione di notizie di questo tipo determina un rischio di emulazione con la conseguenza del moltiplicarsi del fenomeno. Lo Stato se ne faccia carico. Soggetti violenti e pericolosi nei confronti degli animali vanno puniti aspramente: gli animali sono esseri senzienti, ora anche tutelati dalla Costituzione all’articolo 9.
“Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via. Ora – afferma la consigliera della Dc al Comune di Palermo, Viviana Raja – vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve.
Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze.
Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione”.
“La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron, il cane bruciato vivo martedì scorso. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale”. Lo afferma il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, annunciando che “il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda”.
“Grazie all’azione di attivisti e associazioni – aggiunge il primo cittadino – oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”.
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