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Gennaio

Lettere da un viaggiatore: “Alla faccia della continuità territoriale nello Stretto”

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voce di Sicilia

LETTERA RICEVUTA IN REDAZIONE

La continuità territoriale e la mobilità integrata nello Stretto sono da lunghi anni oggetto di
discussione, ma tutt’oggi questi obiettivi sembrano ben lontani dall’essere raggiunti e, spesso,
passare da una sponda all’altra diventa una vera e propria odissea.
Per dare un’idea della situazione racconto l’esperienza da me vissuta domenica 7 gennaio 2024 per spostarmi a piedi dal centro di Reggio Calabria alla periferia sud di Messina. Dopo essere uscito di casa alle 07:30 mi dirigo verso il porto di Reggio Calabria per prendere l’aliscafo delle 08:10.
Giunto sul posto, intorno alle 07:55, scopro che le corse dei mezzi veloci sono sospese per avverse condizioni meteo e per tutta la mattinata. Allora, decido di controllare sull’app Trenitalia gli orari dei treni in partenza verso Villa San Giovanni dalla vicina stazione Lido, ma rimango sorpreso perché il primo treno regionale è alle 12:03, ben quattro ore dopo, e che potrei prendere solo intercity o frecce a prezzi improponibili. Amareggiato anche del fatto che nei giorni festivi il servizio bus extraurbano verso Villa San Giovanni non è espletato, raggiungo il Terminal Libertà e prendo l’autobus urbano dell’ATAM n° 103 delle 09:05 che, per questioni burocratiche, si ferma a Bolano, a circa 2,5 chilometri dagli imbarcaderi. Purtroppo, dopo aver percorso quel tratto a piedi, facendo tra l’altro i conti con una leggera pioggerellina, ho perso la nave della Caronte delle 10:00 e ho dovuto aspettare quella delle 10:40. Arrivato a Messina la situazione è quantomeno migliorata: ho preso al volo lo Shuttle dell’ATM e sono arrivato a casa, nella zona sud, alle 12:10, cioè a ben quattro ore e quaranta dall’inizio del mio lungo viaggio.
Dopo aver raccontato questa bruttissima esperienza, mi piacerebbe sapere cosa ne pensano coloro che ricoprono o hanno ricoperto ruoli di potere e che spesso nei talk show blaterano di mobilità integrata sullo Stretto, quando non si riesce a garantire neppure il collegamento pedonale tra le due città capoluogo. Eppure basterebbe poco per migliorare le cose (treni regionali cadenzati, servizio extraurbano attivo nei festivi, bus sostitutivo in partenza dal porto di Reggio Calabria, prolungamento degli autobus urbani a Villa San Giovanni, …), in quanto anche uno solo di questi interventi potrebbe scongiurare il verificarsi di simili situazioni.

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