“Il 6 gennaio del 1980 a Palermo, veniva ucciso il Presidente della Regione Siciliana, on.le Piersanti Mattarella.
La storia di Piersanti Mattarella e della sua opera di Uomo e Politico impegnato nella più importante rivoluzione politica e culturale della Regione Siciliana costituisce ancora oggi un faro che illumina il cammino per tutti coloro che credono nei valori della legalità e della giustizia.
A Piersanti Mattarella si devono le prime e più importanti riforme siciliane in tema di controllo di appalti pubblici, di riforma del settore agricolo, di criteri stringenti per la nomina dei dirigenti regionali. Pochi forse ricordano l’impegno di Mattarella in favore della occupazione e per le famiglie: per suo volere venne varato il piano di rifinanziamento degli asili nido e sui consultori familiari.
Il programma di riforme voluto da Mattarella continuò con l’attuazione del Piano di sviluppo per la Sicilia, l’istituzione delle unità sanitarie locali e una riforma degli enti economici siciliani (Esa, Ast, Crias, Ircac, Istituto Vitevino ed Eas) che introduceva criteri di efficienza e trasparenza, oltre che norme che prevedevano incompatibilità e limiti di durata degli incarichi dirigenziali.
Il 6 gennaio 1980 la Sicilia e tutti gli uomini onesti e liberi furono privati di un grande Uomo e di un eccellente politico, innovatore e ammodernatore della pachidermica macchina amministrativa siciliana, la cui opera fu bruscamente interrotta con la sua tragica uccisione per mano della mafia, ma il cui esempio costituisce una testimonianza che ogni siciliano ha il dovere di onorare con la memoria e con l’impegno civile”. Così la Senatrice di Italia Viva Dafne Musolino.
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